Aspiranti cuochi gourmet, pastry chef e direttori di sala

Aspiranti cuochi gourmet, pastry chef e direttori di sala. Sono 54, più e meno giovani (dai 20 ai 55 anni) diplomati e disoccupati, a partecipare ai 3 corsi formativi, messi a punto dalla società catanese Civita, nell’ambito del progetto VOLO, finanziato dalla regione Siciliana (Avviso 33/2019). Percorsi per 3 figure professionali che rappresentano il cuore della domanda lavorativa nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione, che in territorio come Taormina, e di tutto il comprensorio, con decine di alberghi, ristoranti e strutture ricettive, tradizionalmente vocato all’accoglienza turistica di qualità, “diventano uno strumento strategico fondamentale” ha dichiarato la responsabile della società Civita, Nanda D’Amore, nel corso dell’incontro di presentazione nell’aula magna dell’Istituto ISS Pugliatti di Trappitello a Giardini Naxos. “Una struttura ha bisogno di aggiornare continuamente i servizi che offre e di avere collaboratori sempre più bravi, e al passo  con la velocità  dei  cambiamenti. Spesso però, mancano specifiche competenze”. “Punto di  forza dei  corsi – ha sottolineato Nanda D’Amore –  sono i docenti, molti di fama nazionale, che rappresentano il meglio tra le professionalità di eccellenza che il territorio siciliano sa esprimere”.

Dopo saluti del dirigente scolastico Luigi Napoli e del vice sindaco di Taormina, nella veste anche di docente dell’istituto alberghiero Vincenzo Scibilia  sono intervenuti lo chef stellato Pietro D’Agostino de La Capinera di Taormina; Seby Sorbello del Sabir Gourmendarie di Zafferana Etnea; Paolo Romeo, patron de Letrevi di  Messina; il maestro Salvatore Cappello della storica pasticceria di Palermo; il bartender Mattia Cilia; la sommelier Morena Benenati, direttore del ristorante Kistè di Taormina; Gregorio Calì, responsabile provinciale ONAV, Giovanni Cannavò, già docente del Centro di formazione San Pancrazio di Giardini Naxos, a portare la propria esperienza professionale, ma anche a rivolgere l’appello  ai giovani a credere in un settore che ha bisogno di operatori preparati.

Lorenzo, Ivan, Siria, Valentina, Tino sono alcuni dei ragazzi che con entusiasmo e curiosità stanno partecipando ai corsi strutturati in 300 ore di aula e di 90 di stage da svolgere a partire da aprile in ristoranti, alberghi e pasticcerie della zona. “ Ci crediamo  davvero”, commentano in tanti, tra chi è  alla prima esperienza e chi invece ha già le idee chiare sul proprio futuro. È intervenuta anche Rosella Ponte direttore dell’Excelsior Palace Hotel di  Taormina, componente dell’associazione albergatori  Taormina.

Le lezioni per l’area cucina sono tenute anche da Giuseppe Raciti del boutique hotel Zash di Carrubba di Riposto, Angelo Scuderi, presidente associazione Cuochi etnei. Tra gli  argomenti affrontati, la dimensione etica dell’alimentazione, la struttura, le note sensoriali di una materia prima, con grande attenzione ai temi della sostenibilità, della valorizzazione dell’ambiente, dello spreco alimentare, delle nuove tecniche di cottura in grado di mantenere le proprietà nutrizionali degli alimenti per un’offerta gastronomica vincente che sappia coniugare gusto e salute sul tavolo mondiale.

Per il settore pasticceria, compongo la rosa dei docenti Angelo  Musolino, de La Mimosa di Reggio Calabria, presidente nazionale della Confederazione Pasticcieri Italiana (CONPAIT),  assieme al presidente provinciale Giuseppe Leotta e al delegato Daniele Corsaro; oltre a Salvatore D’Amore, della omonima pasticcieria di Taormina, ed Enza Arena, autrice di svariate pubblicazioni su intolleranze e pasticceria vegana.

Ogni corso comprensorio taorminese si avvale della docenza dei  migliori professionisti anche nel settore sala, per far conoscere l’arte del bartending e del bere miscelato, con i diversi tipi di cocktail sia tradizionali che di nuova tendenza, compreso il mondo dei soft drink, oltre Cilia, Benenati e Calì, i docenti sono: Vittorio Cardaci, sommelier FISAR, Salvatore Cacciola docente dell’istituto alberghiero di Randazzo. Completano l’offerta, anche i moduli dedicati alla comunicazione e alla lingua inglese, fondamentali per il professionista dell’accoglienza di qualità, che voglia raccontare il menù al cliente, riconoscere le principali tecniche di abbinamento cibo vino applicare le regole del galateo, anche internazionale.

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Redazione