Nel giorno in cui la Città del pistacchio ha celebrato il 4 novembre, giorno dedicato alla festa delle forze armate e dell’unità nazionale, il sindaco, Pino Firrarello, di fronte alle autorità militari ed a numerose associazioni d’armi e combattentistiche ed agli Istituti scolastici, ha lanciato una dura provocazione: “Giusto e bello celebrare l’Unità d’Italia. – ha affermato – Onore a coloro del nord e del sud che hanno combattuto sacrificando la loro vita per l’unificazione italiana. Noi crediamo al valore di questa nazione ed al tricolore. Ma è per tutti così? L’Italia è veramente un Paese unito?
Io dico di no! – afferma con forza – E lo dico alla luce degli atteggiamenti vessatori di lacune regioni del nord Italia nei confronti del sud, da anni non solo costretto a non competere nella crescita economica del paese a causa di un abbandono infrastrutturale che è sotto gli occhi di tutti, ma anche a subire alcune norme che, condizionando i bilanci soprattutto dei Comuni, mettono a repentaglio l’universalità dei diritti perché riscrivono il funzionamento dei nostri servizi pubblici.
Il risultato – spiega – è che in al nord tutti hanno la mensa scolastica e ci sono Comuni capoluoghi di provincia che spendono anche 2 milioni di euro per attività culturali, mentre i più grandi teatri del sud boccheggiano. Che fine hanno fatto, mi chiedo, i principi di uguaglianza, solidarietà e pari opportunità?”
Poi a noi il sindaco spiega: “Attenzione! – esclama – Lungi da me ogni possibile idea di rinvangare questioni meridionaliste del periodo dell’Unita d’Italia. Non sono qui per ripetere il celebre motto di Massimo D’Azeglio “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” o che l’annessione del Regno delle 2 Sicilia fu voluto per salvare i conti del Regno di Sardegna. Ricordo però che in Sicilia non si investe adeguatamente in infrastrutture dai tempi della cassa del mezzogiorno, brutalmente demonizzata dal nord Italia con la scusa che ci sarebbero state ruberie. Forse ci saranno pure state, ma c’è un posto in Italia o nel mondo dove non si verificano? Può, per questo pagare la gente onesta?
E’ possibile che, di fronte al divario fra nord e sud, l’Europa abbia dovuto imporre al nostro Governo che una fetta sostanziosa dei fondi del Pnrr debbano essere spesi al sud? Cosa significa questo?
Poi ha concluso: “Crediamo nell’Italia perché è il Paese più bello al mondo. Speriamo però in una unità reale e non solo sulla carta”.