“L’Europa ha confermato di ritenere una emergenza di serie b la pioggia di cenere che negli ultimi mesi, a più riprese e in modo abbondante, ha colpito la città di Catania e tanti altri centri piccoli e grandi alle pendici dell’Etna. I gravissimi disagi vissuti dai catanesi e da centinaia di migliaia di persone dell’hinterland, anche dal punto di vista economico, non sono neanche degni di essere presi in considerazione da parte dell’Ue”.
Lo dichiara Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega Salvini Premier, alla luce della risposta ricevuta all’interrogazione presentata a fine agosto alla Commissione europea. Nell’interrogazione, per sostenere economicamente le popolazioni colpite da questa calamità, la parlamentare aveva chiesto l’uso di uno strumento già esistente, il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE), da modificare secondo le indicazioni contenute in una risoluzione approvata dal Parlamento europeo nello scorso mese di marzo, dove si chiedeva “di concentrarsi il più possibile, nell’ambito di una futura revisione del FSUE, sulle (…) regioni ultraperiferiche, le isole, le regioni montane, le regioni caratterizzate da una notevole attività sismica o vulcanica e le regioni esposte al rischio di future crisi di sanità pubblica”. Nella risposta, avuta attraverso la commissaria Elisa Ferreira, la Commissione non entra nel merito delle modifiche dei massimali richieste limitandosi a dire che non considera al momento di procedere con una revisione del Fondo di solidarietà “alla luce di una dotazione finanziaria annuale limitata e a seguito della recente estensione dell’ambito di applicazione del FSUE alle emergenze sanitarie”, dichiarando che “al momento non prende in considerazione ulteriori modifiche in linea con quanto suggerito nell’interrogazione”.
“Trovo questa risposta – dichiara ancora Annalisa Tardino – irrispettosamente superficiale e una negazione del diritto dei cittadini colpiti da questa calamità ad essere adeguatamente compensati. Credo ci sia una volontà politica chiara del Parlamento in tal senso e per questo l’azione mia e della Lega in Europa non si fermeranno dinanzi a questa risposta. Chiederò un incontro alla Commissaria per spiegare perché la riforma del Fondo è necessaria: è vero che tali fenomeni sono ricompresi nell’ambito di applicazione, ma se i massimali sono elevati e non riferiti alla dimensione geografica del territorio colpito, allora è come se la norma non ci fosse. I cittadini delle zone colpite dalla cenere vulcanica si aspettano decisioni rapide ed efficaci, risposte concrete e non evasive o tergiversanti, come quelle di Bruxelles”.