Il 19 luglio è vicino, servirebbe “più rispetto e autenticità”

Paolo Borsellino

Il 19 luglio è una data di grande importanza per l’Italia, si ricorda Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992 insieme ai cinque agenti della sua scorta in via D’Amelio a Palermo. La tragedia avvenuta solo 57 giorni dopo la strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone, ha segnato profondamente la storia del nostro Paese.

Ogni anno, in diverse città italiane, si organizzano eventi e cerimonie per commemorare Borsellino e il suo impegno nella lotta contro la mafia. A Trapani, ad esempio, si tiene un “Festival della legalità” che include dibattiti, spettacoli e momenti di riflessione. Anche a Ostia Antica, si svolge una cerimonia presso l’Albero della Legalità, simbolo dello sforzo e del sacrificio del magistrato. Questi eventi non solo onorano la memoria di Borsellino, ma servono anche a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della legalità e della giustizia. Il ricordo di Paolo Borsellino continua a vivere attraverso queste iniziative, mantenendo viva la sua eredità e il suo esempio di coraggio e dedizione.

Ma come ogni anno non mancano le polemiche, in questo caso quelle di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, spesso legate alle commemorazioni della strage di via D’Amelio. Salvatore Borsellino ha espresso critiche verso alcune iniziative che, a suo avviso, strumentalizzano la memoria del fratello per fini politici o di visibilità. Paolo Borsellino, aveva paura della normalizzazione della mafia e della strumentalizzazione. Per molti, queste commemorazioni, sono diventate delle “passerelle” piuttosto che momenti di riflessione e impegno.

In molti, hanno già dimenticato i commenti offensivi di Matteo Messina Denaro, uno dei più noti boss mafiosi italiani, nei confronti del giudice Giovanni Falcone. In un audio diffuso, Messina Denaro esprimeva il suo disprezzo per le celebrazioni del 23 maggio, giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, in cui Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta persero la vita. I suoi commenti hanno sollevato indignazione, soprattutto considerando il ruolo di Messina Denaro negli attentati mafiosi degli anni ’90, inclusa la strage di Capaci.

Le sue parole riflettono una mancanza di rispetto per le vittime e per coloro che continuano a lottare contro la mafia. Le parole di Messina Denaro, hanno mostrano quanto sia ancora radicata la cultura mafiosa nel nostro territorio. “Cosa ne pensi di questa situazione? Ritieni che le commemorazioni siano un modo efficace per mantenere viva la memoria di Falcone e degli altri eroi antimafia?”

Parlando sempre di polemiche, ci sono anche quelle costruttive, che riflettono un dibattito più ampio sulla memoria e sull’eredità dei magistrati uccisi dalla mafia. La tensione tra Salvatore Borsellino e Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, evidenzia le diverse visioni su come onorare al meglio il sacrificio di questi eroi della giustizia. Ma anche questo ci sta. Quindi fate polemica, mai abbassare la guardia, ma alla fine, chi non dovrebbe andare alle commemorazioni ci andrà lo stesso, ma l’importante, è ricordare sempre, che le commemorazioni sono fondamentali, per mantenere viva la memoria e l’impegno contro la mafia. Quello che servirebbe in alcuni casi, è “più rispetto e autenticità”. Cosa che molti, tra politici e politicanti non ne capiscono nemmeno il significato.