Il 99% dei dipendenti non lo sa: il tuo datore di lavoro ti deve questo bonus ad ottobre | Non si può rifiutare

Soldi in arrivo

Soldi in arrivo (Fonte: Canva) - Cataniaoggi.it

Sono molti i dipendenti che non sono a conoscenza di questo beneficio che il datore di lavoro deve obbligatoriamente concedere ai lavoratori se sussistono i requisiti. Potresti già riceverlo a ottobre se rientri in questa categoria.

Il lavoratore dipendente ha diversi doveri ma altrettanti diritti da esercitare in funzione del proprio lavoro che sono stabiliti dalla legge. Ognuno di questi deve essere in equilibrio per creare armonia nel lavoratore, il quale si sentirà parte integrante dell’azienda piuttosto che un semplice numero.

Non tutti però sono sempre a conoscenza di quello che la legge pretende da loro o che gli mette a disposizione, in quanto, un po’ la poca informazione, un po’ le voci errate che magari rilascia il titolare o dal passaparola dei colleghi che spesso si perdono occasioni che farebbero invece aumentare la propria busta paga.

Per esempio, c’è un corrispettivo di cui molti dipendenti ne ignora l’esistenza, dove il datore di lavoro vi deve obbligatoriamente una certa cifra sulla busta paga, per la quale non si potrà rifiutare. Se rientrate nel gruppo di chi potrà beneficiarne, potrete già chiederla adesso a ottobre.

Il patto di non concorrenza

Quando un datore di lavoro assume un dipendente, vorrebbe che questo rimanesse a lavorare per lui, fino alla pensione, per svariati motivi. In primis, se il dipendente è valido e permette di far aumentare gli introiti della propria azienda è normale che quest’ultima non vorrebbe perderlo. Secondo, quando si forma un lavoratore, gli si insegnano trucchetti o gli si rilasciano informazioni che nelle “mani” della concorrenza, porterebbero soltanto un effetto negativo alle sue entrate.

Ovviamente nessun datore di lavoro può impedire al dipendente di cercarsi un altro lavoro, quello che può fare però è fargli firmare quello che viene definito come, patto di non concorrenza. In questa maniera, il datore tutelerà la sua attività, impedendo al dipendente o al dirigente di prestare un lavoro particolarmente concorrenziale nella nuova azienda. Il tempo massimo risulta essere di 5 anni per un dirigente e di 3 anni per un dipendente. In questo lasso di tempo quindi, il personale, se deciderà di cambiare lavoro, dovrà cambiare totalmente settore se non vuole incappare in multe e risarcimenti.

Il patto di non concorrenza
Il patto di non concorrenza (Fonte: Canva) – Cataniaoggi.it

La maggiorazione in busta paga già da ottobre

Per fare in modo che un dipendente non lasci l’azienda per la quale presta servizio in favore della concorrenza, il datore di lavoro, generalmente durante l’assunzione a tempo indeterminato, farà firmare al lavoratore il patto di non concorrenza, spiegato nel paragrafo precedente. Badate bene però, che si avrete firmato, il datore di lavoro dovrà obbligatoriamente versarvi una maggiorazione sulla busta paga per tutta la durata della vostra permanenza in azienda o a una tantum.

Qualora non vi avesse versato mai nulla, il patto sarà nullo, in quanto è fondamentale che vi vengano riconosciuti più soldi per farvi restare in azienda.