«Il futuro della Sicilia passerà da qui: dalle università, aziende e centri di ricerca siciliani. La pandemia ha dimostrato che gli atenei sanno interagire e fare squadra, adesso dobbiamo essere bravi a coinvolgere gli enti di ricerca per capitalizzare al meglio questa occasione unica rappresentata dal Pnrr e dal Generation Next EU di fondamentale importanza per le future generazioni. Abbiamo le competenze e le tecnologie, occorre solo unire le risorse e definire gli obiettivi in maniera chiara e determinata. Nei prossimi cinque anni dobbiamo riuscire a incentivare e valorizzare attività produttive che possano durare a lungo termine e non inutili cattedrali nel deserto». È la strada indicata ieri dal rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania in occasione del convegno dal titolo “Innovazione e Ricerca in Sicilia. Disegnare le politiche” organizzato dall’ateneo di Palermo nell’aula magna del Palazzo Steri.
Un momento di incontro per porre le basi per la futura Strategia regionale dell’Innovazione per la Specializzazione intelligente – S3 Sicilia che coinvolgerà l’intero sistema regionale dell’Innovazione. Nel corso dei lavori sono intervenuti Eugenio Ceglia, vice capo gabinetto del presidente della Regione Siciliana, gli assessori regionali Girolamo Turano (Attività produttive) e Roberto Lagalla (Istruzione) che hanno aperto il confronto sulle politiche e sulle strategie per la nuova programmazione comunitaria e l’avvio delle misure previste nel Pnrr. Gli esponenti dell’amministrazione regionale, inoltre, nei loro interventi hanno evidenziato la necessità di costruire un percorso condiviso, con al centro gli atenei siciliani, al fine di utilizzare le importanti risorse del Pnrr nel campo della ricerca innovativa e competitiva.
Gli ambiti di specializzazione intelligente della S3 Sicilia riguarderanno i temi dell’Economia del mare, i settori dell’Agroalimentare, del Turismo, cultura e beni culturali. E anche della Scienza della vita, Energia, Smart Cities & Communities e ulteriori ambiti di specializzazione intelligente e nuove traiettorie tecnologiche.
«La giornata di oggi rappresenta un’occasione di incontro importante su un tema fondamentale per il futuro della Sicilia – ha aggiunto il rettore Francesco Priolo -. La pandemia ha testimoniato che gli atenei siciliani, grazie all’azione del Comitato Regionale delle Università Siciliane (CRUS), sanno interagire tra loro, sanno fare squadra raggiungendo ottimi risultati anche migliori rispetto ad altre parti d’Italia. Abbiamo lavorato insieme per la Sicilia con spirito di squadra e adesso con questo stesso impegno dobbiamo creare una rete sinergica con gli altri enti di ricerca, distretti tecnologici e parchi scientifici tecnologici per sfruttare al massimo questa occasione unica rappresentata dal Pnrr». «La pandemia ha lasciato un messaggio chiaro a tutti, soprattutto all’opinione pubblica – ha precisato nel corso dell’intervento -. Solo con l’innovazione e la ricerca si riesce a superare le crisi. Lo abbiamo visto di recente con i vaccini. Investire nella ricerca e innovazione è fondamentale e lo dimostrano i fatti».
Nel corso dei lavori sono intervenuti anche i rettori degli atenei di Palermo e Messina, Massimo Midiri e Salvatore Cuzzocrea, e, inoltre, Raffaele Brancati (presidente MET, società di ricerca indipendente) sulla competitività delle imprese siciliane, Alessandra Silvani dell’Università Cattolica di Milano sulle politiche per la ricerca e l’innovazione e Carmelo Frittitta, dirigente generale del Dipartimento regionale alle Attività produttive sul tema innovazione e ricerca: le azioni di policy e una possibile governance.