Pensione fa rima con delusione, la novità del Governo ti lascia senza un soldo: sopravvivere è impossibile
Ciao ciao pensione. Dal 2025 il Governo ti lascerà senza un soldo e sopravvivere sarà praticamente impossibile. Ma ecco perché.
La pensione è sicuramente il momento più atteso da tutti i lavoratori. Dopo anni e anni di fatica, esso simboleggia la tranquillità e il meritato riposo. Eppure, proprio in queste ore, il Governo ha esposto la manovra finanziaria 2025 e non sono arrivate belle notizie per gli italiani.
Ma in cosa consistono queste novità? E quali potrebbero essere i limiti per i pensionati? Scopriamo subito i dettagli nel seguente articolo.
Negli ultimi mesi la questione della pensione è stata spesso al centro di varie polemiche. La prima novità di cui si è sentito spesso parlare è quella riguardante la pensione anticipata contributiva: il cittadino potrà uscire dal mondo del lavoro a 64 anni con almeno 20 anni di contributi versati. Dal 2025, i versamenti fatti ai fondi di pensione saranno dunque conteggiati per determinare la pensione anticipata.
Tuttavia, non è proprio tutto oro quel che luccica e in queste ore sono emerse delle complicazioni ulteriori per coloro che andranno in pensione.
Gli aspetti negativi di questa novità
Nonostante quindi sarà possibile andare in pensione anticipatamente, il Governo non ha ancora introdotto una soluzione veramente efficace che cambi completamente le regole per chi vuole effettivamente andare in pensione prima. Ma in che senso? Sembrerebbe che il cittadino dovrà possedere un importo minimo e integrando anche la previdenza complementare potrebbe comunque non bastare. Alcuni lavoratori, infatti, con soli 20 anni di contributi possono non raggiungere la soglia di una pensione minima dignitosa (che generalmente si aggira attorno ai 700€ mensili).
Un dettaglio che deve essere sfuggito al Governo Meloni ma che, al contrario, ha immediatamente allarmato i lavoratori.
Come cambieranno le cose dal 2025
Potremmo quindi affermare che questa novità comprenderà soltanto una minima parte di lavoratori della nostra nazione. Questo perché serviranno dei versamenti elevati o un lungo periodo di continuazione ai fondi di pensione integrativi. Insomma, la soluzione proposta dal Governo ha come obbiettivo quello di stimolare i versamenti alla previdenza complementare, ma non permettere di raggiungere soluzioni immediate o drastiche. Si tratta sicuramente di un piccolo passo avanti, anche se al momento non è sufficiente a rivoluzionare l’accesso alla pensione per chi ha pochi anni di versamenti o stipendi bassi.
Non ci resta quindi che vedere come verranno gestite le cose e se, prima o poi, sarà possibile andare in pensione a 64 anni ma in maniera vantaggiosa.