Individuare i casi di OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), spesso sconosciuti nella popolazione cittadina, coinvolgendo i medici di base, otorini e odontoiatri; informare i professionisti interessati sulle opportunità e l’utilizzo di strumenti per il trattamento della sindrome, al fine di aiutare il paziente a scegliere il percorso migliore per gestire la patologia; assicurare un approccio multidiscplinare volto a risolvere il problema; quindi, sensibilizzare le Aziende Sanitarie catanesi riguardo alla patologia OSAS. Sono questi gli obiettivi che si pone il “progetto Osas” presentato questa mattina nell’Aula “Cast” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, dal direttore generale dell’azienda Gaetano Sirna e dai direttori dell’Unità di Chirurgia Maxillo Facciale Alberto Bianchi e delle cliniche di Otorinolaringoiatria Igo La Mantia e di Odontoiatria Rosalia Leonardi.
Presenti anche l’assessore comunale alla Salute Giuseppe Arcidiacono, il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliero universitaria Rosario Fresta e il coordinatore amministrativo del progetto Aldo Missale. Il progetto, finanziato dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana nell’ambito dei progetti del Piano Sanitario Nazionale e realizzato dall’Aou Policlinico “G. Rodolico – San Marco” con la collaborazione degli Ordini dei Medici di Palermo e Catania, mira quindi ad assicurare una risposta soddisfacente ai bisogni di prevenzione ed assistenza delle persone affette da questa patologia. “Il progetto ha avuto un fortissimo impulso da parte dell’Azienda Policlinico di Catania –ha detto l’assessore Razza- anche in virtù della presenza di una chirurgia maxillo facciale, di un’otorinolaringoiatria e di una odontoiatria di altissima qualità. Oggi li mettiamo tutti insieme in questo progetto che affronterà problemi sociali importanti, interfacciandosi con i medici di medicina generale in particolare, e con l’Azienda Sanitaria Provinciale. Creiamo, di questi tempi, un’attenzione verso tutto ciò che è sanità senza essere per forza Covid e lo facciamo in sinergia con tutte le articolazioni del nostro territorio”.
“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa. Ringraziamo la Regione e in particolare l’assessore Razza. Il fatto che il progetto verrà realizzato nel nostro presidio ospedaliero San Marco punto di eccellenza e riferimento importante per la città –ha sottolineato il direttore Sirna- ci riempie di orgoglio. Il coinvolgimento dei medici di famiglia, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi fissati, completerà la squadra di lavoro dei nostri validi professionisti”. “E’ un progetto di ottimo livello –ha commentato l’assessore Arcidiacono- perché le ipossie colpiscono vari organi. Bisogna quindi superare paure e perplessità della gente che sottovaluta la patologia e i fenomeni ad essa collegati”.
“Grazie alle strutture che ci hanno aiutato nonostante il momento difficile –ha affermato il direttore Bianchi che è anche responsabile del progetto-. Sarà un lavoro di gruppo multidisciplinare, con colleghi che hanno imparato tecniche che potranno dare un impulso importante alla soluzione del problema”. In Italia il 21% degli incidenti stradali è causato o concausato dalla sonnolenza. L’OSAS ha quindi, certamente, un notevole impatto sulla salute pubblica. La prevenzione primaria, attraverso azioni finalizzate alla informazione sui rischi e la sensibilizzazione della popolazione, continua ad essere l’arma più̀ efficace per combattere questo tipo di patologie. La prevenzione secondaria, successiva, si sostanzia nella diagnosi precoce della sindrome per consentire un tempestivo approccio terapeutico. La prevenzione sarà principalmente rivolta alla popolazione a maggiore rischio, individuata in occasione di visite mediche in soggetti che presentano uno o più̀ sintomi sentinella, oppure facciano parte di una categoria lavorativa considerata a rischio (ad esempio gli autisti di mezzi pesanti).