La biologia di alcune specie ittiche, le specie aliene e l’impatto e la biodiversità presenti nelle “reti fantasma”. Sono le principali ricerche che otto studenti americani selezionati, provenienti da diverse città degli Stati Uniti e iscritti al Corso di Marine Ecology del Syracuse Academy, hanno approfondito nei giorni scorsi al Laboratorio di “Biologia della Fauna Marina Mediterranea” del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.
Accompagnati da Oleana Prato del Wwf, gli studenti sono stati guidati nella struttura di via Androne dalla responsabile del Laboratorio, la prof.ssa Bianca Maria Lombardo, dall’ittiologo e ricercatore Francesco Tiralongo e dalla dottoranda di ricerca Sara Ignoto.
Nel corso della visita il prof. Tiralongo ha mostrato agli studenti diversi esemplari di specie aliene lessepsiane catturati in Sicilia, illustrandone le caratteristiche morfologiche ed ecologiche. Gli studenti stranieri, inoltre, hanno osservato “in vivo” al microscopio gli invertebrati marini della zona intertidale rocciosa. A seguirli la dott.ssa Sara Ignoto che ha spiegato agli studenti le sue attività di ricerca inerenti il riccio di mare, Paracentrotus lividus.
Grazie alla disponibilità del prof. Fabio Viglianisi, inoltre, gli studenti, hanno visitato – guidati dal prof. Fabio Viglianisi e dal dott. Luca Frasca – il Museo di Zoologia dell’Università di Catania con i vari reperti e collezioni presenti.
«Una importante occasione di scambio di conoscenze oltre che di approfondimento di nuove realtà, una opportunità per far conoscere il nostro Mar Mediterraneo anche a chi vive lungo le coste bagnate dagli oceani – ha spiegato l’ittiologo e ricercatore Francesco Tiralongo -. Alcuni studenti sono rimasti sorpresi nell’apprendere che anche il nostro Mar Mediterraneo ospita il grande squalo bianco (Carcharodon carcharias)».
«Il Mediterraneo, infatti, rappresenta addirittura un’area di riproduzione per la specie – ha aggiunto il ricercatore dell’ateneo catanese -. È stata, inoltre, approfondita la presenza del granchio reale blu (Callinectes sapidus) nel Mediterraneo, una specie che da noi è aliena e invasiva, mentre sulla costa atlantica americana rappresenta una ben nota e apprezzata specie commerciale autoctona».