“Sono stata eletta per rappresentare i cittadini delle due maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna, che solo grazie alla loro straordinaria bellezza e alla grande capacità di adattamento dei cittadini sopravvivono da decenni a politiche europee inadeguate che non hanno favorito il loro sviluppo. Non una sola normativa in alcun settore, agricoltura, pesca, turismo, trasporti, per citarne alcune, che abbia tenuto conto delle loro peculiarità. Norme fatte da Bruxelles e imposte a siciliani e sardi. Il ricatto della normativa sugli aiuti di stato a limitare ogni tentativo dello Stato di compensare economicamente gli svantaggi dovuti all’insularità. Bene che oggi ci sia un fronte trasversale, compatto, unito che chieda insieme a noi un Patto per le isole, strutturato e non legato a singole emergenze, duraturo, che preveda uno sviluppo guidato da una precisa agenda strategica, con compensazione per i disagi e il riconoscimento, come per le regioni ultra periferiche, di finanziamenti dedicati. Lavoro, infrastrutture, trasporti, costi dell’energia, assistenza tecnica: sono solo alcune delle esigenze per poter vivere e creare sviluppo nella nostra terra. Di altro, come di nuovi schiavi portati dalla tratta degli esseri umani, non abbiamo bisogno”. Così Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, nel suo intervento durante la sessione plenaria sulla risoluzione “sulle isole dell’UE e la politica di coesione: situazione attuale e sfide future”, approvata a larghissima maggioranza oggi dall’europarlamento (577 voti a favore, 38 contrari e 10 astenuti).