Dal 26 luglio al 2 luglio, sei giorni di festival del cinema, un solo film in concorso al dì, con successiva sfilata e presentazione durante la kermesse serale del Teatro Greco. Troppo poco per un festival del cinema che ha alle spalle una storia splendida di film , protagonisti del cinema internazionale e grandi firme all’inseguimento di celebrità inarrivabili, e che invece apparivano lungo il corso Umberto, al Mocambo o erano nascosti tra i vicoli e le scale del borgo taorminese.
E’ purtroppo solo l’ombra di quanto fu fino ad appena venti anni fa, in cui nello stesso giorno, tra il Palazzo dei Congressi, il Timeo e il Teatro Greco era possibile ascoltare non solo Francis Ford Coppola – come avvenuto col giusto entusiasmo durante la serata inaugurale, in cui s’è parlato delle riprese de il Padrino – ma Alberto Sordi, Vittorio Storaro, Mastroianni, Polansky e Michal Douglas. Certamente la mancanza di finanziamenti regionali e dunque a seguire di sponsor importanti, crea la grave condizione attuale di vetrina cinematografica troppo scarna. Proprio per questo il sindaco taorminese ha sottolineato all’assessore al turismo Manlio Messina che se un avolya l’Ente per il Turismo aiutava e finanziava, adesso, sparito, disintegrato, l’onere economico è insostenibile, col risultato di una manifestazione all’osso.
L’organizzazione del festival ha però delle responsabilità: potrebbe ripristinare ad esempio, con budget basso, il concorso per cortometraggi siciliani, che fino all’edizione del 2002, fece conoscere e promosse, con una spesa molto bassa, autori siciliani e non solo, con proiezioni e interviste. Anche le masterclass, lezioni di cinema di autori e docenti, hanno un costo basso e dei risultati invece importanti, in un festival che deve far parlare il cinema e non le star, i carpet e le celebrità, che non possono apparire più per via del budget basso.
Sono lontanissimi gli anni di Enrico Ghezzi, che faceva seguire al film serale delle 21.30 – fu proiettato Apocalyse Now Redux in un teatro greco stracolmo – un film da Fuori Orario, con migliaia di spettatori che si attardavano fino alle 2 di notte.
Difatti ormai da parecchi anni, il teatro viene riempito da stagisti, non si paga il biglietto e la cavea è quasi vuota.
A fine serata la proiezione del film in concorso, mediocre e poco convincente, La mia ombra è tua, di Eugenio Capuccio.