UNICT: le nuove tecniche di investigazione “digitale”

Un’offerta formativa sempre più ricca per gli studenti che si cimenteranno nel campo della investigazione “digitale” grazie al corso “Digital Forensics” organizzato dal Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università di Catania che presenta un impatto complessivo sull’attività giudiziaria e sulla società e sugli eventuali sbocchi professionale e di ricerca.

Un percorso formativo – supportato dallo spinoff universitario iCTLab e incardinato nel corso di laurea di primo livello in Informatica – che stamattina è stato presentato nel corso del workshop “Best Practices & Reperti Digitali” a cui hanno preso parte anche Donatella Curtotti, ordinario di Diritto processuale penale e Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia, Gerardo Costabile, presidente dell’International Information Systems Forensics Association, e Olivier Giudice di iCTLab –R&D.

«L’edizione di quest’anno inaugura una collaborazione con l’azienda israeliana “Cellebrite” che consentirà agli studenti di cimentarsi con le più recenti tecnologie nell’ambito della Mobile Forensics – spiega il prof. Sebastiano Battiato, ordinario di Informatica del Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’ateneo catanese e titolare della cattedra del corso -. Per la prima volta in Italia si è attivata una licenza “academy” con cui verranno organizzate delle sessioni di laboratorio sul campo con strumenti di punta quali Universal Forensic Extraction Device, Physical Analyzer e altri».

«Già dal 2010 nel nostro ateneo, fra i primissimi nel panorama nazionale, si è affermato negli anni il corso di Computer Forensics con l’obiettivo dichiarato di potenziare l’efficacia delle attività di investigazione in ambito informatico e di ridurre il rischio di errori investigativi promuovendo l’utilizzo di precise tecniche di analisi dei reperti informatici, fonti di prova spesso decisive – ha aggiunto il prof. Battiato alla presenza del direttore del Dmi, Orazio Muscato, e del presidente del corso di laurea in Informatica, Filippo Stanco -. In questi anni centinaia di studenti, professionisti del mondo giuridico e tecnico, ma soprattutto esponenti delle forze dell’ordine hanno frequentato con successo le lezioni e affrontato gli esami cimentandosi in veri e propri casi investigativi creati ad-hoc. In questa edizione, inoltre, ci soffermeremo sul fenomeno “DeepFake” ed in generale sul problema del furto di identità digitale».

«Il corso, che contiene il giusto mix di contenuti tecnico-scientifici e giuridici, esamina gli aspetti tecnologici e giuridici attinenti alla prova digitale in ambito forense – aggiunge il docente -. Saranno presentate le diverse modalità di investigazione “digitale” alla luce dell’ordinamento giuridico italiano come tecniche di indagine informatica, investigazione difensiva nel campo dei crimini informatici e dei crimini comuni la cui prova sia costituita da dati digitali o veicolati da sistemi informatici. E anche un quadro complessivo dei problemi tecnici, tipicamente informatici, in connessione con le problematiche giuridiche che sottendono a tali tipi di indagini».

«Ci si soffermerà in particolare sulle best-practice da utilizzare sul campo per acquisizione, conservazione, analisi e produzione dei dati digitali rinvenuti nei dispositivi digitali e dei flussi telematici per la loro utilizzabilità nell’ambito forense – precisa il docente -. Particolare rilievo verrà dato al settore del Multimedia Forensics con particolare riferimento alle immagini e video digitali acquisite con sistemi più diversi (smartphone, telecamere di videosorveglianza) e si approfondiranno le relative tecniche investigative alla luce anche dei recenti casi di cronaca in cui la ricostruzione delle dinamiche di fatti criminosi è risultata spesso decisiva».

Anche quest’anno si terranno seminari professionalizzanti tenuti da appartenenti alle forze dell’ordine, giuristi, esperti tecnici. Confermato il supporto da parte delle aziende software che operano nel settore (Amped, LegalEye, Cy4Gate). L’iniziativa frutto della partnership scientifica tra il gruppo di ricerca Image Processing Lab con istituzioni locali, forze di polizia ed enti locali impegnati quotidianamente a contrastare i crimini informatici sulla Rete e non solo.

Il corso è supportato da iCTLab, lo spinoff dell’ateneo catanese nato nel 2016, che permette agli studenti di entrare in contatto con una realtà professionale d’avanguardia, centro di eccellenza a livello internazionale, oltre a offrire loro spunti per possibili linee di ricerca e di carriera nel settore specifico. Lo spinoff, inoltre, si è fatto carico delle licenze Cellebrite e curerà alcune sessioni di laboratorio.

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Redazione