Incassato il sostegno di Fratelli di Italia, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, adesso può pensare ad una “giunta elettorale” come emerso negli incontri avuti a Roma la scorsa settimana con gli esponenti della coalizione che lo sostiene. Una giunta che deve portare alle elezioni in cui lui sarebbe il ricandidato, secondo la prassi consolidata utilizzata dal centrodestra a livello nazionale. Il problema, però, è che il centrodestra così come era conosciuto è stato radicalmente modificato dall’elezione del presidente della Repubblica con la spaccatura tra Fdi e il resto della coalizione. Sul tema della ricandidatura “la soluzione passa necessariamente da Roma”, spiega all’Italpress una fonte di Fratelli di Italia, “e adesso attendiamo cosa dicono gli alleati della coalizione”.
Alleati che ancora aspettano una convocazione del presidente per discutere (e risolvere) la crisi. I centristi dell’Udc attendono una convocazione da parte di Musumeci (mentre sono in corso incontri e contatti tra assessori) ma confermano la loro squadra attualmente al governo. Squadra che è stata confermata anche da Cantiere Popolare e da Forza Italia, almeno prima della partenza per Roma dei delegati per la votazione del Quirinale. Sulla partita delle regionali, poi, si apre anche quella delle amministrative che sarà abbastanza corposa in Sicilia: oltre Palermo probabilmente al voto andranno anche Messina e Catania. Insomma un test per le coalizioni a pochi mesi dal voto di autunno per le regionali. Gli ultimi mesi di legislatura avranno delle scadenze importanti. Tra queste la nuova nomina dei direttori generali della Sanità siciliana con l’avviso pubblico che è già stato pubblicato nella Gurs concorsi e scaduto lo scorso fine settimana.
Una selezione che riguarderà 17 aziende sanitarie: tutte e 9 le Asp, l’Arnas Garibaldi di Catania, l’Arnas Civico di Palermo, il Papardo di Messina, Villa Sofia-Cervello (PA), il “Cannizzaro” (CT), l’Irccs Bonino Pulejo (ME) e i Policlinici Universitari di Messina e Catania. Alla nomina si procede con delibera della Giunta Regionale e dopo il parere della competente Commissione legislativa dell’Ars, per le aziende ospedaliere universitarie previa acquisizione d’intesa con il Rettore e per l’Irccs di concerto con il presidente dell’Assemblea, su proposta dell’assessore per la Salute, con decreto del Presidente della Regione. Sul piatto ci sono, sempre per restare nell’ambito della sanità, i fondi del Pnrr destinati al potenziamento del settore con interventi nella telemedicina e per potenziare la medicina di prossimità. La Sicilia, con 800 milioni, è la regione d’Italia che ha beneficiato di maggiore trasferimento proprio da questa misura di intervento.