“Agata, la Santa fanciulla”, la devozione e lo sbarco Alleato
La chiesa più grande della Sicilia, venti persone in scena per rappresentare “Agata, la Santa fanciulla” e un approfondimento culturale con due importanti mostre. Questa l’iniziativa co-organizzata da Buongiorno Sicilia, produttrice di spettacoli teatrali in luoghi attrattivi della Sicilia, dal Comune di Catania e da quella Fondazione Oelle Mediterraneo Antico che da anni si occupa della devozione a Sant’Agata e dello Sbarco alleato del 1943.
“Era il febbraio 2020 – ricorda Giovanni Anfuso, autore e regista – quando questo lavoro debuttò a Catania e gli spettatori vollero tributargli uno straordinario successo. Forse perché, come ebbe a dire l’arcivescovo Gristina, aiuta a comprendere meglio la fede dei Catanesi per Agata. Dopo due anni terribili segnati dalla pandemia da Covid, eccoci adesso pronti a raccontare ancora la vicenda di Agata, stavolta non nella magnifica Badia di Sant’Agata, bensì in un luogo se possibile ancor più maestoso e solenne: la chiesa di San Nicolò l’Arena”.
“Agata, la Santa Fanciulla” narra quanto descritto negli atti del martirio, come riportato dal compianto monsignor Gaetano Zito, facendo inoltre muovere sullo scenario dei terribili bombardamenti che colpirono Catania durante lo sbarco Alleato, personaggi immaginari come, racconta Anfuso, “Melvin Konner, ufficiale della polizia militare britannica deciso a riportare a Londra quella corona di Riccardo cuor di leone posta sulla testa della nostra Patrona”.
In questi giorni, mentre si prova lo spettacolo, la Fondazione Oelle sta, come spiega il suo direttore, Carmelo Nicosia, “lavorando a un progetto sulla devozione contemporanea a Sant’Agata”.
Un’iniziativa “immaginata e collocata all’interno della prestigiosa chiesa di San Nicolò l’Arena: avremo, in una sezione interna al tempio, un’installazione video e sonora sulla Patrona”.
“Inoltre – aggiunge Nicosia – in occasione dell’ottantesimo anniversario dello Sbarco e grazie anche alla consulenza del prof. Ezio Costanzo, saranno in mostra delle fotografie di Phil Stern. E questo anche per onorare i Catanesi caduti in tutte le guerre ricordati nel sacrario che si trova nel tempio”.
Va ricordato come nel 2013, grazie alla Fondazione, Stern, che aveva allora 93 anni e sarebbe scomparso a 94, fosse stato ospite a Catania nel settantesimo dello Sbarco da lui documentato con Robert Capa.
Tornando ad “Agata, la Santa fanciulla”, lo spettacolo è interpretato da Barbara Gallo (Madre Mirella), Sebastiano Tinè (Melvin Konner), Angelo D’Agosta (James Lanciano), Greta D’Antonio (Antonietta), Alessandro Romano (Orazio Pennisi), Davide Sbrogiò (Quinziano), Francesco Rizzo (Silvano), Giulia Messina (Agata), Elena Ragaglia (Afrodisia), Giuseppe Tomaselli (San Pietro) e Luciano Fioretto (Corifeo). Del coro fanno parte Vittoria Scuderi, Ilenia Scaringi, Mariachiara Di Giacomo, Francesca Castro, Giuliana Cantone, Giuliana Catania, Andrea Gigante, Manuela Grimaldi e Gloria Trischitta. Gli elementi scenici e i costumi sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano, le coreografie di Fia Distefano, le luci di Davide La Colla, l’aiuto regista è Agnese Failla e il fonico Enzo Valenti.
Vista la levatura dei professionisti tutto fa pensare che si possa bissare il successo riscosso nel 2020, che, come sottolinea il presidente di Buongiorno Sicilia Simone Trischitta, visse un momento importante con i matinée di Agata rivolti agli studenti.
“Siamo pronti – afferma – a riproporre quest’iniziativa: le repliche mattutine dello spettacolo, che si concluderà il 2 febbraio, prenderanno il via il prossimo 23 gennaio. Invitiamo dunque fin da subito i dirigenti scolastici degli istituti catanesi e non solo a prendere parte a questo evento culturale proponendolo a un gran numero di ragazzi”.
Ulteriori notizie su “Agata, la Santa fanciulla” sono disponibili sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/AgataLaSantaFanciulla/ , mentre per informazioni si potrà chiamare – o scrivere – al numero di Buongiorno Sicilia, il 347/6380512.