Da un lato la magia del cantautorato di Dalla. Dall’altro le sfumature latine di un trio eclettico e passionale. Il risultato? Una serata-evento all’insegna delle emozioni e dei ricordi. È stato quasi un incontro di anime, quello che ieri sera (20 luglio 2023), nella cornice dell’Ex Collegio dei Gesuiti di Noto, ha dato vita al concerto “L’anno che verrà”, appuntamento del cartellone della 48a edizione del Festival Internazionale Notomusica. Protagonisti del tributo al grande artista bolognese, che prende il nome dall’omonimo disco pubblicato nel 2021, sono stati il cantante Peppe Servillo, frontman della Piccola Orchestra Avion Travel, il pianista argentino Natalio Mangalavite – noto al grande pubblico anche per il suo più che decennale sodalizio con Ornella Vanoni – e il suo connazionale Javier Girotto, sassofonista di fama internazionale.
«Lucio guardava al futuro in maniera poetica – ha spiegato Servillo -. Il nostro intento non era appena porgergli un tributo, ma tenere viva la sua idea di musica, rispettandone i testi. Farlo in Sicilia, terra a cui era intensamente legato e che spesso influenzò la sua scrittura, è davvero speciale». E non si può certo dire che la missione non sia stata compiuta, a giudicare dalla risposta del pubblico netino, che non solo ha affollato interamente la platea, ma ha anche accompagnato costantemente con entusiasmo le performance sul palco: dai segmenti più propriamente jazzistici agli assoli strumentali capaci di trasportare l’ascoltatore in una calda sala da ballo sudamericana, passando per le pregevoli interpretazioni performative di Servillo, il quale spesso ha associato alle singole esibizioni la lettura di alcune riflessioni che Dalla scrisse di suo pugno per raccontare la genesi di alcuni dei suoi brani più iconici. Una scelta apprezzabile, che ha permesso al pubblico di entrare, in una certa misura, nel suo laboratorio creativo. Suggestive, da questo punto di vista, quelle che hanno preceduto Se io fossi un angelo, in cui Dalla si augurava di rinascere “non tra i troni, i cherubini o i serafini, ma come angelo custode, per stare accanto a vecchi e bambini”; o la dichiarazione d’amore verso il napoletano – “quanto sarebbe bello se fosse possibile impararlo grazie ad un’iniezione” – che ha fatto da preludio alla sua canzone simbolo, vale a dire Caruso. Non è poi mancato lo spazio per altre piccole gemme come Soli io e te o Stella di mare. Prima di arrivare, in conclusione, a L’Anno che Verrà: performance attraverso la quale il trio Girotto-Servillo-Mangalavite ha voluto congedarsi dal proprio pubblico con un sincero auspicio di prosperità.
Il Festival Internazionale “Notomusica” è promosso dall’Associazione Concerti Città di Noto con i patrocini del Ministero della Cultura, Direzione Generale Spettacolo, della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo e del Comune di Noto con le sponsorizzazioni di Wolters Kluwer, Caffè Sicilia e Le Quattro Sorelle. Il prossimo appuntamento sarà il 23 luglio con “Food”, che vedrà protagonisti il trombettista Paolo Fresu e il pianista Omar Sosa.