Cultura e Spettacolo

“Sono io Cenerentola”, la fiaba di ogni donna in scena al Metropolitan

La storia narrata è la classica fiaba di Charles Perrault, rivisitata in chiave parodica e ambientata tra le strade della città etnea. E così, il Castello si trova in una rotonda sul mare con tanto di canzone di Fred Bongusto, ovvero localizzato nel piu’ comunemente conosciuto “tunniceddu da Playa”, e ancora si narra della pescheria, del mercato e della via Plebiscito con il principe “Azzorro” e il suo scecco.

Così come nella famosa narrazione attribuita da altri ai fratelli Grimm, Cenerentola è la graziosa giovane rimasta orfana che continua a vivere con la matrigna e le due sorellastre, splendidamente interpretate da Anna Di Maio, Carmelo Caccamo nelle vesti di Anastasia e Giancarlo Kory nei panni di sua sorella Genoveffa, dando vita alle due niente-affatto-aggraziate principesse.

In una scenografia semplice ed essenziale, la fanno da padrone le continue battute che però solo un siciliano doc può cogliere al 100%, in un valzer di scambi umoristici tra le tre donne. La presenza scenica non solo del grande Caccamo, ma anche dei suoi fedelissimi compagni di palco Giancarlo e Anna sono determinanti nella riuscita dell’ilarità della commedia.

A partire dunque da una storia che ha rappresentato da sempre il sogno di ogni giovane ragazza, alla ricerca del principe azzurro e di essere la fortunata a calzare alla perfezione la scarpetta di cristallo, l’audace e bravo regista Enzo Seminara (che fa un cammeo calcando il palco a conclusione) si mette in scena invece la realtà quotidiana, in modo a tratti assurdo, grazie alla presenza di personaggi attuali ma nelle sembianze di altri protagonisti di fiabe Disney. In un vortice tra reale e surreale, appaiono il cacciatore della fiaba di Cappuccetto Rosso che invece impersona un noto mafioso, la fata Turchina diventa fata smemorina e un po’ sbandatina, Cappuccetto Rosso una bizzarra pusher, e Biancaneve la procace massaggiatrice del quartiere.

Non poteva mancare la partecipazione straordinaria dei piccoli eredi di Caccamo: tre dei quattro nani presenti in scena insieme a Pietro Pantò sono infatti i suoi figli Nicolò Celeste e Riccardo. Perché quattro? Perché gli altri tre minatori godono del diritto di cittadinanza e non lavorano!

Un tripudio di risate continue, assicurato grazie alla maestria e scenicità di Carmelo, che non perde un attimo per alternare sketch, passetti di danza e canzoni cult, che al pubblico viene istintivo canticchiare.

Uno spettacolo per riflettere sulla nostra quotidianità, sulla nostra città e i mali che la affliggono ma con una paresi alle mascelle a furia di ridere!

Il prossimo spettacolo proposto dalla compagnia sarà nel weekend del 6 e del 7 Maggio, commedia brillante in due atti di Ilenia Liardo dal titolo “Prendere o lasciare” mentre sabato 20 maggio verrà recuperato lo spettacolo dal titolo “U contra”, sempre in due atti, di Nino Martoglio.

Inoltre, proprio ieri, presentando il cartellone 2023/2024 si è dato il via ufficiale alle prevendite della nuova stagione, concedendo il diritto di prelazione che prevede la riconferma per i vecchi abbonati, che avranno diritto allo stesso posto fino al giorno 7 maggio. A partire da questa data, i posti saranno ritenuti liberi e a quel punto si potrà procedere alla vendita al pubblico più vasto.

Chi fosse interessato è invitato a recarsi al botteghino dello stesso teatro Metropolitan, sede prescelta dalla compagnia di Caccamo ormai da qualche anno, per procedere alla riconferma dei posti ed avere ricevuta di riconferma punto. Non saranno accettate prenotazioni telefoniche o via e-mail, ma solo in presenza.

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Published by
Benedetta Motta