Colombe di Pasqua: 100 etichette diverse 3 soli produttori, il mercato è tutto loro | Si nascondono dietro questi nomi e si dividono guadagni enormi

Colombe di Pasqua - (cataniaoggi.it-pexels)

Colombe di Pasqua - (cataniaoggi.it-pexels)

Nei supermercati si trovano colombe pasquali per tutti i gusti e per tutte le tasche, le migliori sono artigianali

Le colombe pasquali sono un simbolo immancabile sulle tavole italiane durante le festività pasquali. Accanto ai marchi storici come Maina, Bauli, Paluani e Motta, negli ultimi anni si sono imposte anche le colombe dei supermercati con i loro marchi private label. Oltre alla versione classica, il mercato propone varianti senza canditi e versioni premium arricchite con ingredienti particolari.

I grandi marchi cercano di distinguersi con versioni innovative: Maina offre una colomba al cioccolato, mentre Bauli propone gusti originali come panna e cioccolato, tiramisù e crema di Limoncè. Anche i supermercati affidano la produzione delle loro colombe a grandi aziende: Maina produce per Esselunga, Coop e Despar premium, mentre Paluani per Conad, Carrefour e la linea biologica di Despar.

Nonostante le differenze di marchio, tutte le colombe devono rispettare un disciplinare stabilito dal D.M. del 22 luglio 2005. Questo impone l’uso di ingredienti di qualità come burro (minimo 16%), tuorlo d’uovo fresco (almeno 4%) e scorze di agrumi candite (minimo 15%). Inoltre, l’impasto deve essere preparato con lievito naturale e rispettare precise proporzioni tra gli ingredienti per garantire morbidezza e gusto.

Gli ingredienti principali di una colomba classica sono farina, zucchero, burro, uova e lievito naturale, con l’aggiunta di scorze d’arancia candite. La glassa prevede albume, mandorle e granella di zucchero. Alcuni marchi aggiungono conservanti: Paluani e Conad utilizzano il sorbato di potassio, mentre la colomba S-Budget di Despar impiega anidride solforosa per conservare le scorze candite.

Un dolce ricco di zuccheri e grassi

Dal punto di vista nutrizionale, le colombe sono dolci piuttosto calorici e ricchi di grassi saturi. Applicando il sistema Nutri-Score francese, tutte ottengono una classificazione “D” arancione, mentre Maina scende a “E” rossa a causa della mancanza di fibre nelle informazioni nutrizionali. Sebbene siano tipicamente consumate nei pranzi festivi, potrebbero essere più adatte alla colazione.

I supermercati si sfidano a colpi di offerte, mantenendo i prezzi competitivi. Le colombe private label classiche oscillano tra 2,90 €/kg (Conad) e 4,35 €/kg (Coop). Tuttavia, questi prezzi tendono a diminuire con l’avvicinarsi della Pasqua. Una novità di quest’anno è la riduzione della differenza di prezzo tra le colombe a marchio del supermercato e quelle dei grandi produttori.

Colombe di Pasqua - (cataniaoggi.it-pexels)
Colombe di Pasqua – (cataniaoggi.it-pexels)

Le colombe classiche, farcite o artigianali

Le varianti più elaborate, arricchite con cioccolato, nocciole o creme, hanno prezzi più elevati, tra 7 e 10 euro. Anche le colombe premium dei supermercati, con ingredienti leggermente superiori in quantità di burro e uova, si collocano in questa fascia. La colomba artigianale invece si presenta con un impasto più soffice, ottenuto da una lievitazione lenta e dall’utilizzo di ingredienti genuini lavorati con maestria dai pasticceri.

Gli ingredienti base sono: uova fresche, burro italiano e acqua oligominerale per una bontà arricchita da generose farciture, glassature ricche ed abbinamenti inediti. Le colombe artigianali sono lavorate a mano, senza conservanti, emulsionanti o olio di palma. La colomba pasquale artigianale più rinomata ma anche costosa è quella del famoso pasticcere Iginio Massari che vanta un impasto particolarmente soffice grazie alla complessa lavorazione che prevede quattro lievitazioni a tempo e temperatura controllati e due impasti, per un totale di 65 ore. Prezzo finale 49 euro.