Cucina, stare ai fornelli ci sta facendo ammalare tutti: arriva la nuova pandemia

Nuova pandemia - (cataniaoggi.it-pexels)

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Cucinare potrebbe fare male alla salute, c’è un’abitudine in cucina che può provocare gravi conseguenze

Le padelle antiaderenti sono uno strumento di cucina molto diffuso, ma pochi sanno che possono diventare pericolose se surriscaldate oltre una certa temperatura. Nel 2023, i centri antiveleni statunitensi hanno segnalato 267 casi di febbre da fumi di polimeri, una condizione rara ma reale, che provoca sintomi simili all’influenza, come febbre, dolori muscolari, mal di testa e difficoltà respiratorie. Questo disturbo, noto anche come “influenza da Teflon”, si verifica quando il rivestimento delle padelle si degrada e rilascia fumi tossici.

Il problema principale è legato al politetrafluoroetilene (PTFE), il composto chimico che costituisce il rivestimento della maggior parte delle padelle antiaderenti. Questo materiale appartiene alla famiglia delle PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), comunemente chiamate “sostanze chimiche eterne”, perché impiegano centinaia o addirittura migliaia di anni per degradarsi nell’ambiente. Quando una padella in PTFE viene riscaldata oltre i 260°C (500°F), inizia a emettere vapori che possono essere dannosi per l’uomo e letali per gli animali domestici, in particolare gli uccelli.

Uno studio tedesco ha analizzato le emissioni di PFAS riscaldando padelle antiaderenti vuote per 30 minuti, evidenziando che più alta è la temperatura, maggiore è la quantità di sostanze nocive rilasciate. Tuttavia, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti sostiene che, a temperature di cottura normali, non ci siano prove di un rischio per la salute. Il problema sorge quando si supera il limite di sicurezza, ad esempio lasciando una padella vuota sul fornello acceso o utilizzandola per metodi di cottura inadatti come la grigliatura in forno.

Molti casi di febbre da fumi di polimeri potrebbero essere sottostimati perché i sintomi vengono spesso confusi con quelli di un’influenza o di un raffreddore comune. La malattia si manifesta generalmente entro 12 ore dall’esposizione, ma in alcuni casi può richiedere fino a un giorno per svilupparsi. Questo porta molte persone a non collegare i loro disturbi all’uso di una padella surriscaldata. Tra il 2006 e il 2012, la media dei casi segnalati ai centri antiveleni statunitensi è stata di nove all’anno, ma si ritiene che il numero reale possa essere molto più alto.

I fumi tossici provocano gravi danni a uomini e animali

Gli effetti dannosi delle padelle antiaderenti non si limitano agli esseri umani. Gli uccelli sono particolarmente sensibili ai fumi tossici e possono morire in pochi minuti se esposti ai vapori rilasciati da una padella surriscaldata. Questo fenomeno è noto da tempo, tanto che in passato i canarini venivano usati nelle miniere di carbone per rilevare la presenza di gas pericolosi. Per questo motivo, chi possiede uccelli domestici dovrebbe fare particolare attenzione e evitare di cucinare con padelle in PTFE nelle loro vicinanze.

Un’altra problematica riguarda il deterioramento delle padelle nel tempo. Un singolo graffio su una padella in Teflon può rilasciare fino a 9.100 particelle di plastica, secondo una ricerca australiana. Anche se ingerire queste particelle potrebbe essere meno rischioso dell’inalazione dei fumi tossici, gli esperti consigliano di sostituire immediatamente una padella se il rivestimento inizia a graffiarsi, sfaldarsi o staccarsi. Le PFAS, infatti, possono accumularsi nel corpo umano nel tempo e aumentare il rischio di tumori ai reni e ai testicoli.

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Fare molta attenzione quando si acquista una padella antiaderente

Acquistare una padella antiaderente sicura può essere complicato, perché molte aziende pubblicizzano prodotti privi di acido perfluoroottanoico (PFOA), ma questo è solo uno dei migliaia di PFAS esistenti. Per ridurre i rischi, gli esperti suggeriscono di optare per alternative prive di composti fluorurati, anche se la scelta migliore potrebbe essere evitare del tutto le padelle antiaderenti e preferire materiali più sicuri come la ghisa, l’acciaio inossidabile o la ceramica.

Nonostante la loro praticità, le padelle antiaderenti presentano rischi che non dovrebbero essere sottovalutati. Usarle in sicurezza significa evitare temperature troppo alte, non lasciarle mai vuote sul fuoco, ventilare l’ambiente mentre si cucina e sostituirle non appena mostrano segni di deterioramento. La consapevolezza sui pericoli legati ai rivestimenti in PTFE può aiutare a fare scelte più informate per la propria salute e per quella dell’ambiente.