Lavoro, ora ti pagano una favola per fare più sesso: se lo fai aumenti la tua produttività

Lavoro - (cataniaoggi.it-pexels)

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È incredibile ma con questa formula ti pagano mentre invece di lavorare ti diletti in altre attività di coppia

Negli ultimi anni, il concetto di benessere aziendale ha subito una trasformazione significativa, includendo nuove iniziative per migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Tra queste, emerge la proposta dei “Sex Days”, ovvero giornate di pausa dedicate all’intimità e al benessere sessuale. Secondo una recente ricerca condotta da ZipHealth, un’azienda farmaceutica online, questa pratica potrebbe avere un impatto positivo sulla produttività e sulla salute mentale dei lavoratori.

Il sondaggio di ZipHealth, che ha coinvolto 800 dipendenti e 200 manager appartenenti a diverse fasce d’età, ha rivelato che il 50% di coloro che hanno usufruito di un “Sex Day” ha registrato un aumento della produttività al ritorno in ufficio. Questo suggerisce che prendersi una pausa per dedicarsi alla propria vita privata potrebbe contribuire a migliorare l’efficienza lavorativa e il benessere generale.

Oltre all’incremento della produttività, il sondaggio ha evidenziato che quasi il 60% dei dipendenti ritiene che affrontare la questione della salute sessuale sul posto di lavoro potrebbe migliorare la salute mentale. Lo stress da superlavoro e la mancanza di tempo per la propria vita privata possono infatti portare ad ansia, depressione e perdita di interesse per l’intimità. La possibilità di prendersi una giornata libera per concentrarsi su questi aspetti potrebbe quindi ridurre il burnout e migliorare la qualità della vita.

Non sorprende che i Gen Z e i Millennials (18-43 anni) siano i più entusiasti all’idea di implementare questa iniziativa. Secondo lo studio, i lavoratori dei settori tecnologico, sanitario e finanziario sono tra i più favorevoli all’adozione di giorni dedicati all’intimità. Questo riflette una tendenza generale delle nuove generazioni, che danno sempre più importanza all’equilibrio tra vita privata e lavoro.

I dipendenti sarebbero disposti a rinunciare a benefit per ottenere “Sex Days”

Un dato sorprendente emerso dalla ricerca è che molti lavoratori sarebbero disposti a rinunciare a benefit aziendali pur di avere giornate dedicate all’intimità. Il 23% accetterebbe di perdere pasti e snack gratuiti, mentre il 17% rinuncerebbe ai programmi di riconoscimento dei dipendenti. Alcuni sarebbero persino disposti a sacrificare giorni di ferie retribuiti, smart working e persino bonus annuali pur di ottenere questa nuova forma di welfare aziendale.

Se le aziende non offrono ufficialmente i “Sex Days”, sembra che molti dipendenti trovino comunque il modo di prendersi delle pause intime durante l’orario lavorativo. Il 14% dei lavoratori ha ammesso di aver fatto sesso sul posto di lavoro, con un 10% tra quelli in ufficio e un 12% tra quelli in smart working. Questo fenomeno non è nuovo: già nel 2023 un sondaggio di CalendarLabs aveva rivelato che il 25% dei dipendenti in lavoro da remoto aveva rapporti sessuali durante l’orario di lavoro.

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Poche aziende offrono i “Sex Days”, ma il trend è in crescita

Attualmente, solo il 3% delle aziende ha adottato ufficialmente il concetto di “Sex Days”. Tuttavia, il 15% dei datori di lavoro si è dichiarato aperto all’idea di introdurre questa iniziativa in futuro. L’aumento dell’interesse da parte dei lavoratori e la crescente attenzione al benessere aziendale potrebbero presto portare più imprese a considerare questa nuova forma di welfare.

Con il crescente interesse per il benessere psicofisico e il bilanciamento tra vita privata e lavoro, il concetto di Sex Days potrebbe ridefinire i programmi di welfare aziendale. Le aziende che vorranno attrarre e trattenere talenti dovranno adattarsi alle nuove esigenze dei lavoratori, abbracciando strategie innovative per migliorare la qualità della vita e la produttività. Il futuro del lavoro potrebbe essere più flessibile, più inclusivo e, perché no, più appassionato.