Legge 104, partono i controlli a tappeto: se ti beccano in questo negozio ti stracciano il contratto di lavoro, licenziamento in tronco

Legge 104 - (cataniaoggi.it-pexels)

Legge 104 - (cataniaoggi.it-pexels)

Se si usufruisce dei permessi previsti da questa legge senza averne diritto ci si può ritrovare anche in mezzo a una strada

La Legge 104 del 1992 disciplina i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari, riconoscendo particolari benefici ai lavoratori dipendenti che assistono soggetti affetti da handicap in situazione di gravità. In particolare, l’articolo 3, comma 3, della normativa definisce il concetto di handicap grave, elemento essenziale per accedere ai permessi retribuiti e al congedo straordinario. Quest’ultimo, introdotto dalle leggi n. 53 del 2000 e n. 388 del 2000, consente ai familiari del disabile di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di due anni nell’arco della vita lavorativa.

I permessi previsti dalla Legge 104 spettano a specifiche categorie di lavoratori dipendenti. Tra questi figurano il coniuge convivente, i genitori naturali, adottivi o affidatari, i figli conviventi con il genitore disabile, nonché i fratelli, le sorelle e i parenti entro il terzo grado purché conviventi con la persona assistita. La convivenza con il disabile deve essere stabilita prima della richiesta del congedo e mantenuta per tutta la sua durata. Tuttavia, i lavoratori domestici, a domicilio, agricoli giornalieri, autonomi e parasubordinati non possono accedere a tale beneficio, così come coloro che hanno un contratto di lavoro part-time verticale durante le pause contrattuali.

Il congedo straordinario ha una durata massima di due anni complessivi nell’arco della vita lavorativa del richiedente. Tale limite si applica anche nel caso in cui più familiari abbiano diritto all’agevolazione per la stessa persona disabile. Il congedo può essere richiesto in maniera frazionata, ma tra un periodo e l’altro è necessaria la ripresa effettiva dell’attività lavorativa. Questa misura consente ai familiari di garantire assistenza continuativa ai propri cari senza rinunciare completamente alla carriera professionale.

Chi usufruisce dei permessi della Legge 104 deve destinare il tempo concesso all’assistenza del familiare disabile. Tuttavia, non è vietato uscire di casa per una breve passeggiata, purché nelle vicinanze dell’abitazione della persona assistita. Non è invece consentito svolgere attività ludiche che possano compromettere la qualità dell’assistenza, come frequentare locali, partecipare ad allenamenti sportivi o fare gite prolungate. Inoltre, il beneficiario non può utilizzare i permessi per svolgere altre attività lavorative, pena l’accusa di abuso e le conseguenti sanzioni disciplinari.

Sanzioni per l’abuso dei permessi

L’uso improprio dei permessi previsti dalla Legge 104 può comportare gravi conseguenze. Le sanzioni disciplinari variano dal richiamo verbale fino al licenziamento per giusta causa, a seconda della gravità dell’infrazione. In alcuni casi, il datore di lavoro può anche denunciare il dipendente per truffa ai danni dell’INPS, con conseguente procedimento penale.

Un caso significativo riguarda la sentenza della Corte di Cassazione n. 21773 dell’8 luglio 2022, che ha confermato il licenziamento di una lavoratrice sorpresa a lavorare nel negozio del compagno mentre usufruiva del congedo straordinario per assistere la figlia disabile. L’investigazione, condotta da un’agenzia privata su incarico del datore di lavoro, ha rivelato che anche il compagno della donna, dipendente della stessa azienda, svolgeva attività lavorativa nel proprio negozio durante un’assenza per malattia.

Legge 104 - (cataniaoggi.it-pexels)
Legge 104 – (cataniaoggi.it-pexels)

Legittimità del licenziamento

La Corte d’Appello di Bologna ha rigettato il reclamo della lavoratrice, confermando la sentenza di primo grado. Il licenziamento è stato ritenuto legittimo in quanto la dipendente ha violato il principio alla base del congedo straordinario, ovvero la necessità di dedicare il tempo esclusivamente all’assistenza della figlia con handicap grave. L’aver svolto un’attività lavorativa alternativa ha compromesso la finalità del beneficio e giustificato la decisione aziendale.

La Legge 104 rappresenta un importante strumento di tutela per i lavoratori che assistono familiari disabili, ma il suo utilizzo deve avvenire nel rispetto delle regole. L’abuso dei permessi non solo comporta sanzioni disciplinari e il rischio di licenziamento, ma mina anche la credibilità del sistema di welfare, che si fonda sulla fiducia e sulla correttezza nell’uso delle agevolazioni previste.