Lire rare, questo piccolo cimelio ti rende ricco: trovalo a casa della nonna e mettilo subito all’asta

Le vecchie Lire possono rivelarsi preziose come non mai. Controllate i cassetti, perché forse siete ricchissimi.

La numismatica potrebbe fare al caso vostro se avete trovato a casa vecchie monete. E’ una scienza specifica, una sorta di archeologia particolare che permette di ottenere una ricostruzione storica e culturale, aggiungendo tessere importanti al percorso dell’umanità studiando il denaro.

Se riflettete accuratamente, attraverso l’analisi delle monete, è possibile scoprire l’esistenza di antiche città ormai perdute, che sarebbero completamente dimenticate se non esistesse quel piccolo oggetto con un valore economico.

Questa straordinaria disciplina permette di comprendere la vita delle popolazioni in un certo periodo in base allo spostamento dei soldi circolanti, al fine di scoprire economie, correnti di pensiero e importanza dei materiali.

I sesterzi degli antichi romani sono arrivati fino alle zone più remote dell’impero e, se chiudete gli occhi, potete tranquillamente immaginare il viaggio che quelle monete hanno compiuto, rimanendo poi sepolte e ritrovate in scavi archeologici molti secoli dopo.

La Lira italiana un ricordo di un paese che forse non esiste più

Quando il Regno d’Italia è nato nel 1861, la Lira è divenuta moneta ufficiale di stato, dimenticarla è impossibile, perché nelle sue immagini è racchiusa la storia della nazione nei momenti più belli e anche nei periodi più bui.

Anche il suo nome “Lira” viene dalla storia dell’Italia e più precisamente dal latino “libra” l’unità di peso che era unità di moneta, perché anticamente le monete erano forgiate con metalli pregiati e ovviamente il loro valore corrispondeva al peso.

Il tesoro nascosto nei meandri di casa vostra

Le prime 10 lire coniate nel 1861 presentavano la testa del Re Vittorio Emanuele II e sotto la scritta Vittorio Emanuele, mentre sull’altra faccia era presente lo stemma della casa sabauda incoronato con rami di quercia e di lauro. A destra il monogramma della Banca d’Italia e a sinistra quello della Zecca di stato. Questi primi esemplari mostrano la testa regale di dimensioni più piccole rispetto alle successive e hanno un diametro leggermente più grande. Negli anni sono state coniate monete sempre diverse: la Biga con la scritta Re d’Italia, il modello Impero con i fasci littori e con la nascita della Repubblica i modelli “Olivo” e “Spighe”.

La moneta che attualmente ha più valore è stata coniata nel 1912 ed è la 10 lire Aratrice. Questa moneta, simbolo dell’Italia agricola, se ben conservata, può avere un valore di novemila euro. Questo piccolo cerchio di metallo è sicuramente un tesoro per chi ha un cassetto con questo ricordo dentro.