Nuovi superalimenti, la Commissione europea sentenzia: la spesa la farai in laboratorio, mangerai krill al posto della bistecca

Superalimenti - (cataniaoggi.it-pexels)
Le abitudini ambientali cambiano anche a causa dei cambiamenti climatici, si fanno sempre più strada i “nuovi alimenti”
Negli ultimi anni, l’introduzione di nuovi alimenti ha rappresentato una delle sfide più interessanti nel settore agroalimentare europeo. La globalizzazione, l’aumento della diversità etnica e la necessità di trovare fonti alternative di nutrienti hanno portato alla diffusione di prodotti prima sconosciuti o poco utilizzati nel mercato europeo. Dalla quinoa ai semi di chia, dalle alghe al frutto del baobab, l’elenco dei cosiddetti “nuovi alimenti” si allunga costantemente, stimolando sia la curiosità dei consumatori sia la necessità di una regolamentazione attenta e rigorosa.
La definizione di “Nuovi alimenti” comprende non solo prodotti di origine vegetale o animale finora poco noti, ma anche nuovi ingredienti derivati da fonti inedite, nuove sostanze utilizzate nei processi alimentari e persino tecnologie innovative applicate alla produzione e trasformazione degli alimenti. Un esempio emblematico è l’uso di oligosaccaridi del latte umano sintetizzati artificialmente, che riproducono le proprietà benefiche presenti naturalmente nel latte materno.
Dal gennaio 2018, il processo di valutazione scientifica dei nuovi alimenti è stato centralizzato e affidato all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Questo organismo ha il compito di analizzare il rischio associato ai nuovi prodotti alimentari, valutando la loro composizione, le proprietà nutrizionali, la tossicità e la possibile allergenicità. I dossier presentati dai richiedenti devono contenere dati dettagliati sulla sicurezza e sui metodi di produzione, in modo da garantire che l’introduzione di nuovi alimenti sul mercato europeo avvenga senza rischi per la salute pubblica.
Un sottoinsieme dei nuovi alimenti è rappresentato dai cosiddetti “alimenti tradizionali”, ossia quei prodotti che sono stati consumati per almeno 25 anni in paesi extraeuropei, ma che non hanno una storia consolidata nel mercato dell’UE. Per questi alimenti, la procedura di approvazione è semplificata: il richiedente deve dimostrare la loro sicurezza attraverso prove documentate di un consumo prolungato e privo di effetti negativi.
Tra i nuovi alimenti iper proteici ci sono anche i krill
Negli ultimi anni, l’EFSA ha lavorato su diverse tipologie di nuovi alimenti, con particolare attenzione alle proteine alternative. Tra queste figurano gli insetti commestibili, la carne coltivata in laboratorio e le proteine vegetali derivate da alghe o legumi. Secondo la normativa dell’UE, qualsiasi alimento che non sia stato consumato in modo “significativo” prima di maggio 1997 è considerato un “nuovo alimento”. Questa categoria comprende nuovi prodotti, alimenti provenienti da nuove fonti, nuove sostanze utilizzate nei prodotti alimentari e nuove tecnologie di produzione. Alcuni esempi includono l’olio ricco di acidi grassi omega-3 derivato dal krill come nuova fonte alimentare.
Anche il settore dei carboidrati sta vivendo un’evoluzione significativa, con lo sviluppo di nuove fibre e sostanze che possano sostituire gli zuccheri tradizionali, migliorando il profilo nutrizionale degli alimenti senza compromettere il gusto e la consistenza. Parallelamente, le ricerche si sono concentrate anche sui nuovi integratori alimentari, che includono estratti vegetali innovativi, sostanze sintetiche come il cannabidiolo e persino nanomateriali artificiali utilizzati per migliorare l’assorbimento dei nutrienti. La crescente richiesta di questi prodotti impone un’attenta valutazione del loro impatto sulla salute, tenendo conto dei possibili effetti a lungo termine e della loro interazione con altri alimenti e farmaci.

Innovazione del settore alimentare alla luce dei cambiamenti climatici
Le più recenti normative europee sui nuovi alimenti sono state aggiornate a settembre 2024 e entreranno in vigore a partire dal febbraio 2025. L’EFSA ha introdotto nuove linee guida per la valutazione dei prodotti, con un approccio più strutturato e basato su evidenze scientifiche sempre più precise. Queste modifiche mirano a garantire un processo più trasparente e affidabile, consentendo sia alle aziende di innovare nel settore alimentare sia ai consumatori di avere accesso a prodotti sicuri e certificati.
Il futuro dell’alimentazione europea sarà inevitabilmente influenzato dall’introduzione di nuovi ingredienti e tecnologie. L’attenzione si sta spostando sempre più verso alternative sostenibili e fonti di cibo innovative, in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione in crescita e ai cambiamenti climatici. La sfida principale sarà trovare un equilibrio tra innovazione e sicurezza, assicurando che ogni nuovo alimento introdotto nel mercato europeo soddisfi i più alti standard di qualità e tutela della salute.