Olio di semi, tutti scelgono sempre un’unica marca: la migliore però è solo questa | Sull’etichetta c’è un dettaglio importante

Olio di semi

Quale olio di semi scegliere (Fonte: Canva) - www.cataniaoggi.it

Quando si deve acquistare l’olio di semi tutti scelgono un’unica marca, in realtà il migliore è solo questo, bisogna leggere quel dettaglio sull’etichetta.

L’olio è uno di quei condimenti molto usati nelle cucine italiane, in quanto molti dei piatti più prelibati che conosciamo sono fatti proprio con questo particolare “liquido biondo”. Passiamo dal sugo per la pasta, alla classica pasta, aglio, olio e peperoncino, fino ad arrivare alle mitiche patatine fritte.

A prescindere dal discorso salutare e controllo del peso, l’olio, nessun nutrizionista lo bandisce dalle tavole è bene ricordarlo, semplicemente bisogna pesarlo e magari non andare a ruota libera come facevano le nostre nonne quando preparavano il ragù della domenica, anche se, un sugo così buono non l’abbiamo più mangiato.

Detto ciò, molti, quando si trovano davanti agli scaffali del supermercato e si apprestano ad acquistare l’olio di semi, finiscono per scegliere sempre un’unica marca, quando in realtà la migliore è questa, lo dice l’etichetta.

La differenza tra olio per la cottura e olio a crudo

In commercio esistono svariati tipi di olio, passiamo dall’olio di oliva, all’extravergine di oliva, a quello di semi di girasole, di mais e così via. Non tutti però sarebbero indicati per i medesimi scopi, motivo per cui dovreste sempre verificare per l’utilizzo che ne andrete a fare. Se volete acquistare l’olio per la frittura o la cottura in genere, vi dovrete indirizzare su determinati tipi, mentre se lo volete utilizzare per mangiarlo a crudo, ce ne saranno altri.

Enzo Spisni, fisiologo della nutrizione all’Università di Bologna, ha rilasciato diverse dichiarazioni, in un’intervista per il Fatto Alimentare e in questo frangente ha rivelato che per il consumo a crudo andrebbe bene: “L’olio d’oliva extravergine è il condimento più adatto per il consumo a crudo ma è utile anche alternare oli diversi… Noi solitamente abbiamo una dieta in cui prevalgono gli acidi grassi della serie omega-6 (come l’acido linoleico) a scapito degli omega-3 (acido linolenico)…”, riferendosi all’importanza di questi oli per la salvaguardia del cuore.

Olio per cucinare
Le parole dell’esperto sull’olio (Fonte: Canva) – www.cataniaoggi.it

Quale olio di semi scegliere

I cittadini quando acquistano l’olio di semi cercano sempre questa marca, quando in realtà dovrebbe cercare altro, imparando a leggere l’etichetta. Nell’intervista pubblicata dal Fatto Alimentare, l’esperto Enzo Spisni, ha sfatato la credenza per cui i cittadini acquistano l’olio di semi in base al prezzo. Non è detto che più spendete e più è buono, anche perché molte volte a far lievitare il costo è la pubblicità.

Per scegliere l’olio di semi migliore dovrete leggere l’etichetta: “Per la frittura si devono valutare due aspetti: il punto di fumo, cioè la temperatura alla quale l’olio inizia a degradarsi e a produrre composti tossici, e la percentuale di acidi grassi polinsaturi. Il punto di fumo deve essere elevato, mentre la percentuale di polinsaturi dovrebbe essere preferibile bassa…”. Purtroppo le etichette raramente riportano questi valori, motivo per cui secondo l’esperto bisognerebbe acquistare: “il girasole alto oleico, seguito dall’olio di oliva (non ha senso in questo caso sceglierlo extravergine) e dall’arachide…”. Voi quale acquistate di solito?