Partite IVA, ti spettano 1.200 € in più all’anno | Così è deciso, il governo approva il ‘Salvautonomi’

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Una norma che mette al sicura una categoria spesso penalizzata, arriva un aiuto anche per chi ha la partita IVA

Nel panorama delle agevolazioni fiscali per il 2025, spicca la possibilità per i lavoratori autonomi di ottenere un rimborso Irpef fino a 1.265 euro. Si tratta di una misura importante, che mira a sostenere i titolari di partita IVA che operano in regime ordinario. Tuttavia, il rimborso non è automatico: è necessario soddisfare determinati requisiti di reddito e presentare correttamente la dichiarazione dei redditi.

Il rimborso di 1.265 euro è destinato ai lavoratori autonomi che rientrano in specifiche fasce di reddito. A differenza dei lavoratori dipendenti, i titolari di partita IVA possono accedere a detrazioni specifiche per il reddito da lavoro autonomo, calcolate in base agli importi dichiarati annualmente. Questo meccanismo consente di recuperare parte delle imposte versate in eccesso.

La detrazione massima di 1.265 euro spetta a chi ha un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 5.500 euro. Per redditi superiori, l’importo della detrazione si riduce progressivamente. La formula di calcolo prevede: Per redditi fino a 5.500 euro: detrazione massima di 1.265 euro. Per redditi tra 5.501 e 28.000 euro: la detrazione si calcola con la formula: 500 + 765 x [(28.000 – reddito complessivo) / 22.500].

Per redditi tra 28.001 e 50.000 euro: si utilizza la formula: 500 x [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000]. Per redditi superiori a 50.000 euro: non è prevista alcuna detrazione. Oltre alla detrazione principale, la normativa prevede un’ulteriore agevolazione di 50 euro per i lavoratori autonomi con un reddito annuo compreso tra 11.000 e 17.000 euro. Questo piccolo ma significativo contributo si aggiunge alle detrazioni esistenti, offrendo un supporto aggiuntivo per le fasce di reddito medio-basse.

Quando viene erogato il rimborso?

Il rimborso non è immediato, ma viene liquidato dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. Generalmente, l’accredito avviene nel corso dell’anno successivo, dopo che l’Agenzia delle Entrate ha verificato i dati e processato i rimborsi. Se un lavoratore ha già versato imposte in eccesso attraverso gli acconti, il rimborso può risultare più rapido.

Per ottenere il rimborso è necessario presentare correttamente la dichiarazione dei redditi, indicando le detrazioni spettanti. I lavoratori autonomi devono quindi assicurarsi di compilare il Modello Redditi PF, riportando i dati relativi ai compensi percepiti e alle imposte versate. Un errore nella compilazione potrebbe ritardare o compromettere l’ottenimento del rimborso.

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Le differenze con i lavoratori dipendenti

Mentre i lavoratori dipendenti hanno visto un ampliamento delle detrazioni nella Legge di Bilancio 2025, le condizioni per i lavoratori autonomi sono rimaste sostanzialmente invariate. Tuttavia, il rimborso fino a 1.265 euro rappresenta comunque un’importante opportunità per chi gestisce la propria attività in modo indipendente.

Nonostante le difficoltà legate alla gestione di un’attività autonoma, questo rimborso rappresenta un sostegno concreto per molti professionisti. Essere informati sulle detrazioni disponibili e su come ottenerle è fondamentale per ottimizzare la propria fiscalità e ridurre il peso delle imposte. In un contesto economico sempre più complesso, ogni agevolazione può fare la differenza.