Patente, ora se te la ritirano hai un posto auto garantito: come ottenerlo in un’ora secondo la nuova legge

Posto auto - (cataniaoggi.it-pexels)

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Trovare parcheggio è sempre un’incognita, ma non tutti sanno che se fai parte di questa categoria ne hai diritto gratis

Alcune categorie di cittadini hanno diritto al posto auto per legge. Stiamo parlando dei disabili. Il contrassegno per disabili è un diritto riservato alle persone con gravi difficoltà motorie, ridotte capacità deambulatorie o cecità assoluta. Anche chi soffre di patologie psichiatriche può richiederlo, se la condizione compromette la mobilità. Esiste inoltre il contrassegno temporaneo per chi, a causa di malattie o incidenti, ha una ridotta autonomia per un periodo limitato. La normativa stabilisce criteri precisi per l’assegnazione, garantendo il diritto a chi ne ha effettivamente bisogno.

La richiesta va presentata al comune di residenza, allegando una certificazione rilasciata dall’ASL, ottenuta dopo una visita medica. Il pass ha una durata di cinque anni, rinnovabile con un certificato del medico curante. Per il contrassegno temporaneo, invece, la durata è stabilita caso per caso dall’ufficio medico-legale. In genere, il rilascio del pass è gratuito, ma alcuni comuni richiedono un piccolo contributo per il pass temporaneo.

Contrariamente a quanto si pensa, il contrassegno non è legato a un veicolo specifico, ma alla persona con disabilità. Può essere utilizzato su qualsiasi mezzo in cui il titolare sia presente, sia come conducente sia come passeggero. Il pass va esposto ben visibile sul cruscotto ed è valido su tutto il territorio nazionale. È strettamente personale e non cedibile ad altri.
Il contrassegno consente la sosta nei parcheggi riservati ai disabili e l’accesso alle ZTL, ma non autorizza il parcheggio in zone vietate o pericolose. È sempre necessario rispettare la segnaletica stradale ed evitare di ostacolare il traffico o il passaggio di altri veicoli e pedoni.

Il sogno del parcheggio gratis: realtà o illusione?

Trovare un parcheggio gratuito sembra spesso un’impresa impossibile, soprattutto nelle grandi città, dove il traffico intenso e la scarsità di posti auto rendono la ricerca estenuante. Oltre alla frustrazione, si rischia di perdere tempo prezioso e sprecare carburante. Tuttavia, esiste un’eccezione importante che potrebbe fare la differenza per chi ne ha davvero bisogno: una possibilità spesso ignorata, ma che può semplificare la vita quotidiana.

Il parcheggio gratuito è una misura riservata a chi affronta difficoltà oggettive negli spostamenti: le persone con disabilità. Normalmente si pensa che questi spazi siano accessibili solo a chi guida un’auto dotata di comandi speciali o a chi possiede un proprio veicolo. Tuttavia, una recente sentenza della Cassazione ha chiarito che il diritto si estende anche ai disabili che viaggiano come passeggeri, indipendentemente da chi sia alla guida.

Una sentenza che cambia tutto

La decisione della Cassazione è arrivata in seguito alla multa inflitta a una donna con disabilità, il cui accompagnatore aveva parcheggiato in uno spazio riservato. Il tribunale ha ribaltato la situazione, dichiarando discriminatoria l’azione del Comune e affermando che il diritto al parcheggio agevolato non dipende dal possesso della patente o dell’auto, ma dalla condizione della persona trasportata.

Questo principio riconosce le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità e dei loro accompagnatori. Questa sentenza rappresenta un passo avanti verso l’inclusione e la tutela dei diritti di chi affronta ostacoli nella vita quotidiana. Accompagnare una persona con disabilità significa poter usufruire dei parcheggi riservati senza il timore di sanzioni ingiuste. È importante conoscere e far valere questi diritti, evitando situazioni di discriminazione e garantendo a tutti una mobilità più equa e accessibile.