Posti di blocco, “la sua è interruzione di pubblico servizio” | Multe da 3.000€ ai furboni di WhatsApp

Posti di blocco ovunque

Posti di blocco ovunque: se ti beccano sei finito (cataniaoggi.it / ansafoto)

Non pensare di fare il furbetto su Whatsapp. Commettendo questo errore potresti passare dei guai seri al primo posto di blocco.

Quando si è alla guida può capitare di essere fermati dalle Forze dell’Ordine ad un posto di blocco. Quello che però non tutti sanno è che esiste una regola fondamentale da rispettare sempre. Entrando semplicemente su Whatsapp potremmo commettere un grave errore.

Ma di cosa si tratta? E perché non bisogna pensare di fare mai furbi quando si è alla guida? Scopriamolo subito assieme.

Come ben sappiamo, il Codice della Strada è la ‘Bibbia’ dei guidatori. Ogni regola prevista al suo interno deve essere sempre rispettata, onde evitare sanzioni, il ritiro dei punti o della patente stessa. Tra le cose principali da non fare mai, troviamo sicuramente quella di utilizzare il telefono quando si è alla guida.

Oltre però a questa regola, non tutti sono a conoscenza del fatto che anche un controllino su Whatsapp prima di partire potrebbe costare caro.

Attenzione a cosa mandi su Whatsapp

Ebbene sì, negli ultimi anni sono spopolati su Whatsapp, Telegram e tutte le applicazioni di messaggistica gratuita, i cosiddetti gruppi anti-posto di blocco. Per intendersi meglio, sono delle chat in cui vengono segnalati dalle persone autovelox mobili e controlli del traffico, con tanto di posizione e indirizzo. In questo modo, il soggetto potrà evitare di farsi beccare, anche nell’eventualità in cui abbia bevuto o abbia assunto delle sostanze stupefacenti. Ovviamente si tratta di un’illegalità, divenuta particolarmente frequente in gran parte dell’Europa. In Spagna, ad esempio, viene soprannominato come ‘metodo galiziano’ ed è punibile sia dalla DGT che dalla Guardia Civil.

Anche nella nostra nazione le cose non cambiano e commettendo questo reato potresti passare dei seri guai.

Applicazione Whatsapp
Whatsapp (DepositPhotos) Cataniaoggi.it

Cosa prevede la legge italiana

Proprio come in Spagna, anche in Italia essere dei membri di queste chat è completamente illegale. Andando infatti a spulciare il Codice Penale, si può notare come l’articolo 331 spieghi: “Chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti.. è punito con la reclusione da sei mesi a un anno”. Come se non bastasse, oltre alla pena detentiva, il soggetto potrebbe pagare anche una multa non inferiore a 516€. Per quanto riguarda invece i capi e gli ideatori di questi gruppi, la reclusione si alza da tre a sette anni e la multa non sarà inferiore a 3.098€.

Insomma, pensaci due volte prima di entrare in uno di questi gruppi se non vorrai sentirti dire dalle Forze dell’Ordine: “La sua è interruzione di pubblico servizio”.