Rate condominio, se non paghi entro questa data scatta in automatico il decreto ingiuntivo: anche per 100 euro arriva la lettera del tribunale

Rate condominio - (cataniaoggi.it-pexels)

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Con il caro-vita una delle spese che si lasciano sempre indietro sono quelle condominiali, ma attenzione, può arrivare la stangata

Secondo l’Associazione degli amministratori di immobili Anammi, nel primo semestre del 2025 i ritardi nei pagamenti delle spese condominiali aumenteranno del 20%. Questo fenomeno non è una novità, poiché negli ultimi anni i rincari energetici hanno gravato pesantemente sui bilanci delle famiglie, rendendo più difficile il pagamento regolare delle quote condominiali.

Per contrastare la morosità condominiale e garantire la stabilità finanziaria dell’edificio, il Codice Civile prevede l’attivazione di una procedura per decreto ingiuntivo. L’amministratore del condominio è obbligato ad avviare il recupero forzato delle somme dovute entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui il credito è maturato, salvo esonero espresso dell’assemblea condominiale.

Il decreto ingiuntivo è uno strumento giuridico che consente all’amministratore di recuperare i crediti senza necessità di un’autorizzazione assembleare. Come stabilito dall’articolo 63 delle Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile, una volta approvato lo stato di ripartizione delle spese, l’amministratore può ottenere un decreto immediatamente esecutivo senza dover avviare un lungo procedimento giudiziario.

Questa procedura è vantaggiosa per l’intero condominio, poiché tutela i proprietari in regola con i pagamenti e garantisce l’equità nella ripartizione delle spese. Inoltre, rispetto a un processo ordinario, consente di ottenere in tempi brevi un provvedimento giudiziario che impone al debitore di saldare il proprio debito, evitando di gravare ulteriormente sugli altri condomini.

Come si svolge la procedura

L’amministratore si affida a un legale che presenta la richiesta al tribunale, il quale emette un decreto esecutivo dopo una valutazione sommaria dell’esistenza del credito. Non essendo previsto il contraddittorio con il debitore, il procedimento è più rapido rispetto a una causa ordinaria. Il decreto viene notificato al condomino moroso, che ha 40 giorni di tempo per presentare opposizione.

Il decreto ingiuntivo è immediatamente esecutivo, il che significa che il creditore può avviare la procedura di pignoramento dei beni del condomino moroso, anche se quest’ultimo ha presentato opposizione. Questo strumento giuridico garantisce quindi un’efficace tutela per il condominio e consente di recuperare rapidamente le somme dovute.

Rate condominio - (cataniaoggi.it-pexels)
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Responsabilità dell’amministratore e comunicazione ai creditori

Oltre a dover avviare il recupero dei crediti, l’amministratore ha anche il compito di comunicare ai creditori insoddisfatti, come fornitori di servizi o imprese di ristrutturazione, i dati dei condomini morosi. In questo modo, i fornitori possono rivalersi direttamente sui debitori e non sugli altri condomini in regola con i pagamenti.

Infine, la legge stabilisce che i creditori non possono agire nei confronti dei condomini che hanno regolarmente versato le quote condominiali, se non dopo aver tentato di recuperare il credito dai morosi. Questa disposizione evita che i proprietari diligenti debbano farsi carico delle inadempienze altrui, garantendo una maggiore equità nella gestione delle spese condominiali.