Spreco alimentare: usa il trucco FIFO dei magazzinieri, risparmi vagonate di quattrini

Spreco alimentare - (cataniaoggi.it-pexels)

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Le famiglie sono sempre più attente a non sprecare cibo, ora arriva un trucco per riciclare alimenti e risparmiare

Sapete cosa significa FIFO (first in first out)? Tradotto letteralmente vuol dire “primo ad entrare, primo ad uscire”. Il metodo FIFO rappresenta la modalità di immagazzinamento di oggetti fisici in cui il primo oggetto introdotto è il primo ad uscire. Si può esemplificare con un dispenser di prodotti in un supermercato, in cui gli articoli vengono introdotti dall’alto ed il cliente li preleva dal basso, permettendo la rotazione di tutti i prodotti. Un metodo che può essere applicato anche per evitare di buttare via il cibo. Quante volte abbiamo sentito questa frase dalle nostre mamme e nonne? Non era solo una lezione di risparmio, ma un invito a rispettare il valore del cibo.

Oggi, questo principio è più attuale che mai, considerando l’impatto ambientale e sociale dello spreco alimentare. Nonostante gli avvertimenti dei nostri antenati, continuiamo a sprecare enormi quantità di cibo ogni giorno. Secondo la Banca Mondiale, il 44% dei rifiuti globali è costituito da scarti alimentari e vegetali. Ogni anno, un terzo del cibo prodotto per il consumo umano, pari a 2,5 miliardi di tonnellate, viene perso o sprecato. Questo significa che ogni secondo 51 tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, e la situazione peggiorerà: entro il 2030, si prevede che si arriverà a 66 tonnellate al secondo.

La cucina “zero sprechi” si basa su un principio semplice ma potente: non buttare nulla e riutilizzare ogni ingrediente. Questo approccio, oltre a ridurre i rifiuti, permette di risparmiare denaro e valorizzare le risorse disponibili. Ricette come la “ropa vieja”, le crocchette di stufato o le torrijas sono esempi perfetti di come si possa dare nuova vita agli avanzi.

Il 29 settembre si celebra la Giornata internazionale di consapevolezza sullo spreco e sulle perdite alimentari. In questo contesto, molte startup hanno sviluppato soluzioni innovative per ridurre gli sprechi: piattaforme che collegano aziende con famiglie svantaggiate, app che segnalano alimenti prossimi alla scadenza e servizi che recuperano cibo invenduto per donarlo o trasformarlo.

Strategie pratiche per ridurre gli sprechi in cucina

Oltre alla cucina creativa, esistono strategie pratiche per evitare lo spreco alimentare. Il metodo FIFO (First In, First Out) è uno di questi: consumare prima i prodotti con la scadenza più vicina. È anche fondamentale distinguere tra “data di scadenza” e “termine minimo di conservazione”, per evitare di buttare cibo ancora commestibile ma con qualità organolettiche ridotte.

Utilizzare gli avanzi è un’arte che richiede creatività e pianificazione. Piatti come frittate, creme di verdure o zuppe possono essere preparati con ingredienti avanzati. Alcuni suggerimenti includono il riutilizzo delle parti meno nobili degli ortaggi o la trasformazione degli scarti in brodi e salse. Anche il congelamento è utile, evitando però cibi come patate, riso o pasta che perdono consistenza.

Spreco alimentare - (cataniaoggi.it-pexels)
Spreco alimentare – (cataniaoggi.it-pexels)

La cottura in lotti: organizzazione e sostenibilità

Un’altra strategia efficace contro lo spreco è la cottura in lotti (batch cooking), che consiste nel preparare grandi quantità di cibo in una sola volta per poi suddividerlo in porzioni da consumare durante la settimana. Questo metodo non solo riduce gli sprechi, ma permette di risparmiare tempo e pianificare pasti più equilibrati.

In Spagna, nel 2021 sono stati sprecati oltre 1,2 miliardi di chili di cibo. Per contrastare il fenomeno, il governo ha proposto una legge che obbliga tutti gli attori della filiera alimentare a predisporre piani di prevenzione. La priorità è destinare il cibo invenduto a enti benefici o trasformarlo in altri prodotti alimentari come marmellate e succhi. Solo così potremo ridurre l’impatto ambientale e sostenere chi ne ha più bisogno.