TARI, come pagare meno: a disposizione 3 opzioni per farlo | Non farti più fregare dal tuo Comune

TARI come pagare meno (cataniaoggi.it-pexels)

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La tassa sulla spazzatura pesa sul bilancio familiare, ma si può risparmiare se hai alcune caratteristiche specifiche

La TARI, ovvero la Tassa sui Rifiuti, è a carico di chi occupa fisicamente un immobile. Nel caso in cui l’immobile non sia abitato, il pagamento spetta al proprietario. Se la casa è vuota, è possibile richiedere riduzioni o esenzioni, purché previste dal regolamento comunale. Tuttavia, per ottenere queste agevolazioni, l’immobile deve essere privo di arredi essenziali e senza utenze attive come luce e gas.

Fino ad oggi la TARI non si è basata sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti, ma sulla possibilità di generarli utilizzando l’immobile. Ma qualcosa sta per cambiare. Per attivare o disdire la TARI è necessario rivolgersi al Comune di riferimento, sia tramite sportelli fisici che online. A Milano, ad esempio, è disponibile una procedura digitale che semplifica le operazioni tramite lo Spid.

L’attivazione o la disattivazione non avviene automaticamente: ogni nuovo inquilino deve provvedere personalmente a registrarsi o a cessare l’intestazione della tassa al termine della locazione. Il calcolo della TARI viene effettuato annualmente dal Comune, che invia un bollettino precompilato ai contribuenti. L’importo è suddiviso in una quota fissa, calcolata in base ai metri quadrati dell’immobile, e una quota variabile, determinata in funzione del numero di occupanti.

Ogni Comune applica tariffe diverse, perciò è utile verificare i dettagli direttamente presso l’amministrazione locale. L’aspetto più interessante è che esistono alcuni in casi in cui si può essere esentati dal pagamento della TARI o accedere a una serie di riduzioni della tassa in base ad alcuni elementi che il contribuente è tenuto a verificare.

Novità Tari 2025: la tariffa puntuale premia la raccolta differenziata

A partire dal 2025, la TARI subirà importanti cambiamenti grazie all’introduzione della tariffa corrispettiva puntuale, un sistema che calcolerà l’importo della tassa in base alla reale produzione di rifiuti. Questo nuovo approccio punta a responsabilizzare i cittadini e premiare i comportamenti virtuosi, come la raccolta differenziata. Per realizzare questo obiettivo, saranno implementati strumenti tecnologici avanzati sper monitorare e tracciare i rifiuti prodotti, consentendo così un risparmio concreto a chi gestisce in modo corretto la propria spazzatura domestica.

Alcuni casi specifici consentono di ottenere l’esenzione dal pagamento della TARI. Ad esempio, un immobile disabitato e privo di arredi, senza utenze attive come luce, gas e acqua, può beneficiare dell’esenzione totale. Un’altra situazione riguarda le zone in cui manca il servizio di raccolta della spazzatura: in questo caso è previsto uno sconto obbligatorio del 40%, modulabile in base alla distanza dal punto di raccolta più vicino. Inoltre, se il servizio di gestione rifiuti viene interrotto per motivi sindacali o organizzativi, causando danni o pericoli, è possibile ottenere una riduzione del 20% sulla tariffa.

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Sconti Tari per disagio economico e riduzione dei rifiuti

I Comuni possono applicare agevolazioni sulla TARI per chi si trova in difficoltà economiche, stabilendo soglie ISEE e percentuali di sconto tramite delibere locali. Un’altra riduzione, decisa a discrezione dell’ente locale, riguarda la quota variabile della TARI, proporzionata alla quantità di rifiuti riciclati e dimostrati dall’utente. Inoltre, le persone che vivono da sole possono richiedere sconti fino al 30%, presentando apposita domanda al proprio Comune di residenza.

Gli sconti TARI si applicano anche alle seconde case utilizzate solo per brevi periodi durante l’anno. In questo caso, è necessario dimostrare lo scarso utilizzo presentando le bollette delle utenze domestiche. Altre esenzioni riguardano le aree comuni dei condomini, come androni e scale, e i locali che non producono rifiuti autonomamente, come cantine e terrazze. Anche spazi accessori di immobili già tassati, come balconi e aree pertinenziali, possono beneficiare dell’esenzione, garantendo così ulteriori risparmi ai contribuenti.