“Vietiamo alle donne queste facoltà universitarie” | Clamoroso dal Ministero dell’Istruzione: non possono frequentarle
Vietate queste facoltà alle donne: la novità politica che fa discutere
Fino a cinquant’anni fa, la presenza delle donne nelle università in Italia era assai rara. Sebbene ancora oggi si viva una forma di discriminazione che associa più alle donne che agli uomini il lavoro domestico e quindi di cura della casa e di crescita dei figli mentre all’uomo spetta il dovere di far carriera, portare a casa i soldi e realizzarsi, non si può negare che negli ultimi decenni qualcosa sia cambiato.
Sempre più donne, infatti, decidono di dedicare la gran parte del proprio tempo nel lavoro e nella carriera, così come tanti uomini sono felici di farsi carico del lavoro di cura della casa e della prole. Se da un lato per le donne la discriminazione è pesante perché le obbliga e le costringe, dall’altro è dannosa anche per gli uomini, che non possono godersi appieno i loro figli e la loro famiglia.
Oggi, quindi, molte ragazze dopo le scuole superiori si iscrivono all’università e sognano per sé un futuro brillante, sia dal punto di vista professionale che personale. Sempre meno famiglie, infatti, mettono fretta alle proprie figlie in merito alla ormai vetusta “ricerca del marito”, tema che invece fino a poche decine d’anni fa era centrale nelle famiglie con figlie ventenni.
Proprio l’università, però, ad alcune donne sarà vietata e in particolare loro non potranno iscriversi a specifiche facoltà, riservate solo ed unicamente agli uomini: ecco di quali settori si tratta e qual è la risposta della popolazione.
Addio università per le donne: la notizia fa il giro del mondo
Sebbene sappiamo che rispetto all’Italia ci sono paesi incredibilmente più avanti sotto ogni punto di vista, da quello scientifico a quello economico, è altrettanto vero che in molte zone del mondo donne e uomini si sognano di avere i diritti che godiamo qui nella nostra bella e contraddittoria nazione. Nessuno, infatti, in Italia vieta ad una ragazza di studiare, né di iscriversi a una facoltà universitaria: le strade sono aperte a tutti, quantomeno formalmente.
In altre zone del mondo, però, non è così e chi nasce donna sa che dovrà compiere tutta una serie di rinunce decise non dai propri genitori o dalla propria famiglia, ma dal governo stesso. In questo paese, ad esempio, le donne non possono frequentare né le scuole secondarie, né l’università.
L’istruzione femminile: che tragedia
In Afghanistan, sotto il regime talebano, le bambine devono obbligatoriamente smettere di studiare a 12 anni. I talebani, tornati al potere nell’agosto del 2021, hanno infatti impedito alle bambine di frequentare la scuola oltre al sesto grado, che corrisponderebbe all’ultimo anno della primaria. Nel marzo 2023, poi, questo divieto è stato esteso al livello secondario e all’università.
Secondo i leader talebani, l’istruzione femminile sarà ristabilita solo quando i programmi scolastici verranno rimodellati in base alle linee islamiche: dall’introduzione di questa legge ad oggi, però, le donne in Afghanistan hanno già perso più di tre miliardi di ore di lezione, nonché di diritti e di libertà.