Addio al bonus più richiesto del 2024, parte la pioggia di polemiche: per fare l’acquisto devi rinunciare ai risparmi
Niente bonus, niente soldi. Da adesso in poi se volete queste cose dovete pagare tutto di tasca vostra purtroppo.
Il ministro Urso ha dato conferma ad una realtà di cui tutti sono a conoscenza, ma che si tende a celare per non creare allarmismi eccessivi.
I fondi statali scarseggiano, ma non è una news, l’Italia è un paese in difficoltà da moltissimi anni che si trascina a stento all’interno della comunità europea.
Anni di sprechi, di malgoverno e di decisioni sbagliate hanno reso difficoltosa la vita della Res Publica. Per pareggiare i bilanci si dovrebbe chiedere un salasso fiscale tale alla popolazione da metterla in ginocchio.
Ergo, è più che logico che si cerchi di porre un freno all’emorragia di uscita di denaro pubblico, per cercare di salvare il salvabile.
Bonus addio
Con queste premesse il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adoldo Urso ha confermato che i fondi per gli incentivi statali non saranno quindi disponibili il prossimo anno.
“Gli incentivi destinati all’acquisto non hanno avuto effetti positivi sulla produzione. Dobbiamo prenderne atto e concentrare le risorse sugli investimenti”: con queste parole il ministro ha risposto a dei senatori del Partito Democratico riguardante il taglio dell’80% delle risorse per il Fondo Automotive previsto dalla legge di bilancio.
Bonus auto addio per sempre
In base al fatto che il bonus non ha aumentato la produzione e quindi è stato un flop. Il Governo ha deciso di ridurre di 4,6 miliardi di euro il Fondo Automotive e di destinarne una parte per coprire spese militari e missioni internazionali, riducendo drasticamente le risorse disponibili per gli incentivi auto 2025. Quindi a partire dal prossimo anno non ci saranno più gli incentivi auto 2025.
Le risorse, che originariamente ammontavano a 8,7 miliardi di euro, sono state progressivamente ridotte fino ai 5,8 miliardi stanziati nel 2024, ma ora potrebbero arrivare a soli 1,2 miliardi di euro, un valore insufficiente per mantenere inalterati gli incentivi previsti. Secondo da quando viene riferito da fonti interne del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la priorità per i fondi rimanenti sarà il supporto agli investimenti produttivi, soprattutto per la componentistica, per cercare di aiutare le aziende ad essere competitive sul mercato. Questa decisione, tuttavia, comporta un copioso taglio agli aiuti al cittadino. In questo modo si depaupera il potere di acquisto e quindi non si può preventivare se ci sarà un ulteriore crollo delle vendite.