Addio per sempre alla pensione di reversibilità: se muore tuo marito rimani al palo | Non puoi farci niente
Dì addio alla pensione di reversibilità. La decisione è definitiva
La pensione di reversibilità non è altro che un sostegno pensionistico che viene erogato ai famigliari di un pensionato o di un lavoratore che ha perso la vita; nel caso in cui fosse un lavoratore si parla di pensione indiretta, altrimenti se era un pensionato allora è a tutti gli effetti una reversibilità.
Nel primo caso, per ottenerla è necessario che il lavoratore assicurato al momento del decesso avesse almeno 15 anni di anzianità contributiva o almeno 5 anni di cui 3 nel quinquennio precedente la data della morte. Per quanto riguarda la reversibilità, invece, ne hanno diritto il coniuge e i figli superstiti ma non tutti indiscriminatamente.
In merito alla reversibilità, però, c’è qualcosa da sapere che di certo non farà piacere ai cittadini. Qualcuno, infatti, dovrà dirle per sempre addio: cosa sta succedendo.
Niente pensione di reversibilità per lei
Quando si perde il coniuge, le cose a cui si deve pensare sono tante e, oltre a quelle burocratiche che non sono mai banali soprattutto se la morte sopraggiunge improvvisamente, si aggiungono quelle del cuore, che rendono tutto più lento e più difficile. In Germania, poi, una donna vedova che è stata sposata per 25 anni con il coniuge del quale, dal momento della morte, avrebbe voluto prendere la reversibilità, si è vista negare anche questa possibilità. A deciderlo è stata la Corte di Asburgo, la quale ha respinto il ricorso presentato dalla donna con i suoi legali e si è appoggiata in tutto e per tutto al contratto che il marito defunto aveva stipulato con l’azienda: non c’è modo di uscirne.
La normativa, infatti, non dà modo a questa donna di avere un’alternativa a questa decisione della Corte, quindi dal momento della morte del coniuge lei è e sarà costretta a rinunciare alla reversibilità della sua pensione. Ecco però nel dettaglio cos’è che l’ha “fregata”.
Non ha vie d’uscita
La pensione di cui godeva il marito della donna al momento del decesso era di tipo aziendale, cioè erogata direttamente dal datore di lavoro. Al momento della stipula del contratto, l’uomo aveva firmato una clausola nella quale si stabiliva che la reversibilità sarebbe spettata al coniuge se e solo se il matrimonio era stato stipulato almeno 5 anni prima della data di pensionamento.
Nel caso della donna tedesca, quindi, il matrimonio era avvenuto meno di 5 anni prima dal giorno in cui il marito ha ottenuto la pensione, quindi al momento del suo decesso la donna non ha potuto ricevere la reversibilità.