Banca, quanti soldi tenere sul conto corrente per dormire sonni tranquilli: gli economisti concordano tutti su questa cifra
Conto corrente, mantienilo così e non avrai problemi. Parola di esperto
Sebbene fino a qualche decina di anni fa era possibile vivere senza un conto corrente postale o bancario, poiché lo stipendio veniva erogato in contanti nella famosa “busta paga” e molte spese anche ingenti si potevano fare in cash, oggi invece per via delle nuove regole legate soprattutto all’antiriciclaggio è indispensabile avere un conto corrente.
Innanzitutto, nessuna azienda o realtà lavorativa può più erogare gli stipendi in modo fisico, quindi in contanti; i pagamenti avvengono mediante bonifico e arrivano direttamente sul conto corrente postale o bancario. Inoltre, le spese che superano una determinata cifra devono obbligatoriamente essere digitali, così che ve ne sia traccia.
Uno dei dilemmi di tutti, in merito al proprio corrente, riguarda però la quantità di denaro da mantenere al suo interno: chi ha un buon gruzzoletto, infatti, spesso si chiede se non sarebbe il caso di diversificarne la destinazione. Ecco qual è il parere degli esperti.
Quanto denaro sul conto corrente? La risposta definitiva
Chi ha pochi soldi, ovviamente non ha questo problema: solitamente, il cruccio di chi ha fatiche finanziarie è quello di arrivare a fine mese, non di gestire il proprio patrimonio. Nonostante purtroppo in Italia siano molte le famiglie in questa situazione, è innegabile che c’è anche chi ha un discreto ammontare di denaro sul proprio conto corrente. Secondo gli esperti, a meno di spese importanti previste a breve termine per le quali è meglio tenere la liquidità a portata di mano, una buona regola per gestire il proprio denaro è quella del pollice.
Chi segue questa regola mantiene sul proprio conto corrente una riserva di liquidità pari a 3-6 mesi delle spese vive che si sa di dover sostenere: facendo un esempio di una persona con circa 1000 euro di spese mensili, secondo la regola del pollice sul conto corrente dovrebbe avere tra i 3mila e i 6mila euro.
Cosa fare del resto?
La restante parte del proprio patrimonio, quindi, andrebbe destinata all’investimento, così da ottenere un rendimento. Non è necessario rischiare troppo: i conti deposito o i titoli di stato sono già sufficienti per avere un guadagno che quantomeno copra l’inflazione.
Per investire in modo corretto è meglio rivolgersi a un esperto, quindi al proprio bancario di fiducia o a un private banker, che possa suggerire l’opzione migliore anche in base al rischio che si è disposti a correre.