Ciao ciao Naspi: nel tritacarne la disoccupazione degli italiani | Se ti fai licenziare finisci in mezzo alla strada

Addio Naspi

Addio Naspi: se perdi il lavoro, sei fregato (cataniaoggi.it / pexels)

Se perdi il lavoro, sei completamente fregato: addio alla Naspi

In Italia, a partire dal 2015 è stata introdotta la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), che altro non è che un’indennità di disoccupazione erogata ai dipendenti a tempo determinato ed indeterminato, che rispondono a determinati requisiti e che hanno involontariamente perso il lavoro, quindi sono stati licenziati o sono rimasti senza occupazione.

La Legge di Bilancio su cui il governo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando proprio in questo periodo, che verrà approvata nelle prossime settimane e sarà relativa al 2025, ha messo bocca anche sulla Naspi, introducendo alcune novità che stanno già facendo storcere il naso ai molti italiani che la percepiscono e che di fatto riescono a mantenere sé stessi e la propria famiglia grazie a tale indennità.

Novità Naspi, non ci sono belle notizie

Il governo, che sta lavorando alla Legge di Bilancio 2025, ha voluto mettere mano alla Naspi per fare in modo di interrompere quel trucchetto messo in atto da molti cittadini che consente loro di godere dell’indennità di disoccupazione con soli pochi giorni di lavoro. Per far ciò, hanno dovuto abrogare quanto stabilito da una legge del 1975 che prevedeva che i lavoratori rimpatriati godessero di un percorso agevolato finalizzato alla maturazione del diritto all’indennità di disoccupazione in Italia. Tale legge prevede che, a differenza della Naspi relativa a un’occupazione avuta in Italia, per i lavoratori che arrivano dall’estero non c’è un periodo minimo di lavoro per richiedere l’indennità: basta un giorno di lavoro all’estero per godere, al rientro in patria, di 180 giorni di Naspi pari al 30% della retribuzione convenzionale.

Spesso, quindi, i cittadini si sono approfittati di questa opportunità che, sebbene sia godibile solo la prima volta ed esclusivamente se si fa richiesta entro 180 giorni dalla cessazione del lavoro e entro 30 giorni dal rimpatrio, dalla prossima Legge di Bilancio non sarà più fruibile.

Addio Naspi
Addio Naspi: se perdi il lavoro, sei fregato (cataniaoggi.it / pexels)

Addio alla Naspi

A partire dal 2025, la legge del 25 luglio 1975 non sarà più applicabile alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025: per godere della disoccupazione per rimpatriati con anche solo un giorno di lavoro all’estero, quindi, si dovrà essere stati licenziati entro il 31 dicembre 2024.

Tale cambiamento conferma il pugno duro di Giorgia Meloni nei confronti di chi sfrutta a proprio vantaggio i cavilli e le lacune delle normative sulla disoccupazione, come quella molto diffusa che consiste nel forzare il licenziamento, anziché ricorrere alle dimissioni, non presentandosi più a lavoro, così da ricevere la disoccupazione.