Conad da non credere: ecco l’IMPOSTA sull’acqua naturale | Tassa automatica sullo scontrino
Un’altra tassa, questa volta sull’acqua naturale. Non ci si può credere
Sono già tantissime le tasse a cui sono quotidianamente sottoposti i cittadini italiani. Si tratta di imposte dovute che, nella maggior parte, vanno a finanziare servizi pubblici dei quali tutti usufruiamo. Ne è un esempio la sanità, della quale tanto ci si vanta in Italia: molto spesso, però, le tasse che sono richieste ai cittadini vengono considerate eccessive.
In periodi di crisi, come quello che in parte stiamo vivendo, il governo e lo stato devono mediare tra la necessità di ridurre le imposte soprattutto per i nuclei più fragili e quella invece di aumentare le tasse per cercare di arginare le difficoltà economiche statali.
Alzare le imposte, però, crea scontento nel popolo e questo alimenta un circolo vizioso pericoloso, nel quale i cittadini sono sempre più infelici e stanchi di dover versare praticamente tutto il proprio stipendio allo Stato, sottoforma di tasse.
A peggiorare il tutto, la recente imposta che è stata applicata all’acqua naturale, uno dei beni più di prima necessità che esistano al mondo. Nessuno ci potrebbe credere ma è tutto vero: la applicano direttamente allo scontrino e non si può fare altro che pagarla.
La tassa sull’acqua naturale: che batosta
Sebbene sempre più famiglie, anche grazie alla forte sensibilizzazione di questi ultimi anni in merito alla riduzione del consumo di plastica usa e getta, sta abbandonando le tradizionali bottiglie d’acqua a favore di quella del rubinetto, sono ancora molte le persone che durante la propria spesa non possono non comprare le loro casse d’acqua, naturale o frizzante. C’è chi lo fa per abitudine, chi per esigenze personali e chi per gusto: questo bene primario, però, subisce una tassazione incredibile.
L’acqua sorgente o l’acqua da tavola, chimicamente simile all’acqua potabile ma commercializzata come acqua minerale, infatti, subisce la tassazione IVA al 22% e non al 10%.
La tassa sull’acqua
Lo Statuto del Contribuente, il quale tutela la buona fede del cittadino nel caso in cui incontri norme la cui interpretazione è dubbia, concorre con l’assenza di chiarimenti ufficiali in materia e contribuisce a specificare che, nel caso in cui ancora oggi su alcune acque minerali venga applicata l’IVA al 10%, non vadano irrogate sanzioni.
Se quindi, a fine spesa, vi rendete conto di aver acquistato una cassa d’acqua dal prezzo vantaggioso poiché l’IVA non è al 22%, come invece dovrebbe essere da dieci anni a questa parte, non temete poiché non dovreste cprrere rischi.