Ecco la pensione ‘giovincella’: da oggi ci vai prestissimo | Altro che vecchiaia: ti godi la giovinezza
Puoi andare in pensione quando ancora neanche te la sogni di notte. È tutto legale
Dopo tanti anni dedicati al lavoro, qualsiasi esso sia, la pensione è un traguardo a cui tutti ambiscono. Si tratta infatti di un periodo della vita nel quale finalmente si ritorna ad essere padroni del proprio tempo: si riceve una somma di denaro una volta al mese, il cui importo dipende da vari fattori ma non si deve più andare a lavorare.
In pensione, si può finalmente dedicare il proprio tempo a quegli hobby messi da parte per troppi anni, oppure alla famiglia e agli amici. Sono tanti, per esempio, i pensionati che in questo periodo della loro vita si godono i nipotini, oppure quelli che finalmente fanno le valigie e si trasferiscono là dove per decenni hanno sognato di passare la loro vecchiaia.
Non tutti, però, vanno in pensione solo una volta raggiunta una determinata età, che di fatto è sempre più alta e che quindi impone ai cittadini italiani di lavorare praticamente fino alle soglia dei settant’anni: andare in pensione prima, infatti, è possibile.
Oggi vi parliamo della pensione giovincella, che consente di avere un notevole sconto sull’età a partire dalla quale è possibile chiedere il pensionamento e quindi la chiusura della propria attività professionale: nessuno lo sa ma è una salvezza.
Puoi già andare in pensione, anche se sei giovane
Per il pensionamento “da giovani”, l’opzione da tenere in considerazione è quella della contributiva relativa alla pensione anticipata. Questa permette di risparmiare ben tre anni sulla data effettiva ma, per rientrarvi, è necessario che l’assegno maturato nel periodo lavorativo venga giudicato sufficiente per vivere. Innanzitutto, è fondamentale aver maturato almeno 20 anni di contributi a fronte di almeno 64 anni di età: lo sconto a livello di tempo, quindi, è di tre anni. Sebbene possano sembrare pochi, quando vi si arriva non lo sono poiché la stanchezza e la voglia di riposare sono così forti che anche due settimane d’anticipo sembrano un sollievo.
Oltre a questi due requisiti, poi, è necessario che il cedolino eventualmente emesso in caso di approvazione della pensione anticipata sia pari ad almeno 3 volte il valore dell’assegno sociale. A questa regola, ci sono delle eccezioni: ecco quali sono.
Le eccezioni alle regole
La regola dell’importo della pensione, che dev’essere pari ad almeno 3 volte quello dell’Assegno sociale, ha due eccezioni. Nel caso delle lavoratrici con un figlio, infatti, si applica una riduzione da 3 a 2,8 volte, che scende ulteriormente a 2,6 volte nel caso di lavoratrici con almeno due figli.
Considerando le cifre attuali, la pensione dev’essere di almeno 1603.23 euro (3 volte l’Assegno sociale), 1496.34 euro (2.8 volte) o 1389,46 euro (2.6 volte).