Il Ministro Santanchè ha deciso: ecco la tassa di ‘respirazione aria pubblica’ | Dovremo pagare anche questo
Qualcuno l’ha definita come la tassa di “respirazione aria pubblica”, in quanto dovremo pagare anche questa e non ci si può fare nulla. Come mai è stato tirato in ballo il nome del Ministro Santanchè?
Stiamo vivendo un periodo abbastanza difficoltoso, in quanto molti fanno fatica ad arrivare a fine mese, per non parlare delle famiglie che devono rivolgersi addirittura a enti quali La Caritas, per poter dare da mangiare ai loro bambini.
Chi ha un reddito molto alto, raramente si accorge di questi aumenti, ma chi vive con uno o due stipendi in casa, normalissimi, questo cambiamento lo avverte e come, soprattutto perché quando si va a fare la spesa adesso, in alcuni supermercati con 50 euro non si riempie neanche metà carrello.
Oltre a tutto questo, c’è una tassa che sta facendo molto discutere, tant’è che molti cittadini l’hanno definita come la tassa di “respirazione aria pubblica”, citando in maniera indiretta anche il Ministro Santanchè.
Le tasse sono tornate come prima del Covid
Quando è scoppiata la Pandemia, il popolo è andato in panico, in quanto pareva di essere finiti in qualche film di fantascienza, dal quale avremmo voluto soltanto cambiare canale. Sono stati giorni difficili e pieni di paura per diversi motivi, non solo di salute, ma anche per l’apprensione di perdere le persone a noi care e anche il posto di lavoro.
In quel periodo già tragico di per sé, alcune tasse che si pagano normalmente, sono state messe in stand-by o comunque diminuite per permettere soprattutto ad alcuni lavoratori di non finire letteralmente “sotto un ponte”. Adesso la vita sta riprendendo come prima di questi ultimi anni bui e se da una parte si tira un sospiro di sollievo perché forse il peggio è passato, dall’altra le tasse e tutta la burocrazia di prima è tornata a bussare alle nostre porte.
La tassa che sta facendo discutere
C’è una tassa che già da questo 2024 abbiamo visto tornare, ma pare, come rivelano anche da money.it, che per il 2025 potrebbe essere ancora più alta. Per questo motivo i cittadini l’hanno ironicamente definita come la tassa di “respirazione aria pubblica”, in quante pare che oramai ci facciano pagare tutto pure l’aria che respiriamo quando per qualche motivo, per piacere o per lavoro, necessitiamo di soggiornare in qualche altra regione, lontani da casa nostra.
Il Ministro Santanchè è stata citata indirettamente, in quanto il ritorno della tassa di soggiorno, riguarda appunto il settore del turismo. Come leggiamo dal sito, pare che nel 2025 il governo dovrebbe accumulare oltre un miliardo di questa tassa, essendo che questa imposta la stanno adottando via via sempre più comuni. A Roma, per fare un esempio, per pernottare in un albergo di 1 stella, i clienti pagheranno 4 euro in più, per uno di 5 stelle, ne pagheranno addirittura 10 euro.