Introdotta la nuova ‘tassa mattone’: l’IMU sembrava troppo poco in Parlamento | Obbligatorio devolvere parte dello stipendio
Altro che togliere l’IMU! Un’altra batosta sul mattone: il Fisco batte cassa
Con l’IMU, bene o male, ci abbiamo tutti fatto i conti e l’abitudine. Se fino al 2013 questa tassa sui beni immobili di proprietà doveva essere versata anche sulla prima casa, cioè quella in cui si ha la residenza, da una decina d’anni riguarda invece le cosiddette seconde case e già questo è un privilegio che ha permesso a molti, proprietari di un solo bene immobile, di tirare un bel sospiro di sollievo.
Di recente, però, il Fisco italiano sembra essere intenzionato a battere cassa e il governo lo sostiene, in questa missione. Una nuova tassa mattone sta per piombare sulle spalle, già doloranti, degli italiani: parte dello stipendio dovrà essere devoluto e non ci sarà modo di trovare scampo a questa tremenda novità.
Stangata seconda casa: il mattone è sempre più tassato
Quando si decide di comprare una seconda casa, nella quale non ci si andrà ad abitare in modo fisso, si sa che si andrà incontro al versamento dell’IMU; tuttavia, nella maggior parte dei casi si vede questo investimento come una fonte di rendita, per esempio mediante un affitto se si trova in una zona particolarmente richiesta della città. Il Fisco, però, potrebbe richiedere una doppia tassazione su questo nuovo immobile e l’IMU potrebbe non essere l’unica somma da versare.
Innanzitutto, è bene sapere che quando si compra una seconda casa si deve mettere in conto che non si beneficia degli stessi sgravi previsti per l’abitazione principale. L’imposta di registro, infatti, per la prima casa è del 2%, mentre per la seconda è al 9%, mentre l’imposta ipotecaria e quella catastale ammontano a 50 euro ognuna. A queste si deve poi aggiungere l’IMU, il cui importo è variabile; la TARI, il cui importo dipende dalla metratura della casa e dal numero di occupanti e infine anche l’IRPEF, ecco quando e perché.
La casa è tassata due volte
Sebbene l’IRPEF solitamente non debba essere versato su un immobile già assoggettato dall’IMU, nel caso in cui si abbia una seconda casa sfitta localizzata nello stesso Comune in cui si trova l’abitazione principale, allora su questa seconda si deve versare sia l’IMU, sia un’imposizione all’IRPEF. La regola è stata introdotta proprio con l’obiettivo di incentivare i proprietari di seconde case a mettere in affitto i propri immobili. A prevederlo è stato il Decreto legislativo 147 del 2013, all’articolo 1.