Pensioni, introdotta la “universale statale”: a tutti tocca lo stesso importo | Da oggi ci vai prestissimo
Cos’è l’universale statale, che sta già facendo chiacchierare tutti
Dopo decenni trascorsi in ufficio, in cantiere, in fabbrica o ovunque abbia sede la propria professione, la voglia di andare in pensione è impossibile da quantificare. La pensione, infatti, è un periodo d’oro, specialmente se ci si arriva sani ed in forze: di fatto si torna ad essere padroni del proprio tempo e ci si può finalmente dedicare ai propri amici, alle proprie passioni e alle proprie necessità.
Oggi come oggi, però, in Italia uno dei problemi più denunciati dai lavoratori è quello relativo ai criteri minimi da rispettare per andare in pensione. Questi sono sempre più stringenti e, per riuscire ad avere un cedolino vagamente sufficiente per affrontare il costo della vita attuale, spesso si arriva a lavorare fino a settant’anni e in alcuni casi anche oltre.
Fortunatamente, per molti lavoratori c’è una novità ed è la cosiddetta “universale statale”. Ecco di che cosa si tratta, chi riguarda e in che cosa è differente rispetto alle altre forme pensionistiche.
Cos’è l’universale statale
Questo sistema pensionistico è quello oggi in vigore nei Paesi Bassi ed è pensato per fornire sicurezza di reddito ai cittadini che sono in pensione. Si basa su tre pilastri: la pensione statale, la pensione professionale e infine i risparmi individuali. La prima è universale e forfettaria, quindi è finanziata dai contributi di previdenza sociale. Disponibile per tutti i cittadini olandesi, l’unico criterio per accedervi è quello anagrafico: si deve aver raggiunto l’età di 66 anni e 4 mesi. Quando si raggiunge quest’età, tutto accade in modo automatico se si è cittadini dei Paesi Bassi.
La pensione professionale, invece, è quella fornita dal datore di lavoro e finanziata dai capi, dai dipendenti e spesso anche del governo. I contributi, infatti, sono investiti in un fondo pensione gestito da un consigli di fondazione. Questo tipo di pensione nei Paesi Bassi è obbligatoria per la maggior parte dei cittadini.
Qual è il terzo pilastro
Il sistema pensionistico dei Paesi Bassi, poi, prevede un terzo livello che è quello dei risparmi personali, che possono essere pensionistici volontari o anche frutto di altri investimenti in immobili, obbligazioni o azioni. Chi risparmia per la pensione, in Olanda, gode di incentivi fiscali specifici come, ad esempio, le detrazioni sui contributi ai piani pensionistici. Tale modello pensionistico è pensato per essere sostenibile e flessibile, che assicura la sicurezza del reddito e dipende da più fattori diversi, così che non vada mai del tutto in crisi, qualunque cosa accada.