Pensioni, l’INPS conferma: terribili novità già a partire da ottobre | Il Governo ha deciso

Brutte notizie dall'INPS

Brutte notizie dall'INPS: c'entrano le pensioni (cataniaoggi.it / pexels)

La riforma delle pensioni è in arrivo. Ci sono solo brutte notizie

Sono tantissimi gli italiani che, dopo tanti anni passati sul luogo di lavoro, desiderano finalmente andare in pensione. Durante la pensione, infatti, si riceve un sussidio emesso dall’INPS o dalla propria cassa di riferimento e, nella maggior parte dei casi, non si lavora quindi ci si dedica al riposo, alla famiglia e alle proprie passioni: se si è accompagnati dalla salute, poi, è davvero un periodo d’oro.

Negli ultimi anni, però, in Italia i lavoratori in attesa della pensione si sono rivoltati contro le riforme proposte dal governo, che propongono età pensionabili sempre più alte e importi dei cedolini sempre più bassi, soprattutto se confrontati con i costi della vita di questo periodo.

Di recente, l’INPS e il governo hanno confermato una novità che arrecherà molto dolore a tutti gli italiani in trepidante attesa della pensione. Due misure amatissime rischiano di essere cancellate per sempre: ecco perché.

Nuova riforma delle pensioni

L’INPS ha annunciato un nuovo allarme sulla previdenza sociale. Per accedere alla pensione di vecchiaia, secondo il XXIII Rapporto annuale, bisogna avere 67 anni ma non è questa l’unica opzione per smettere di lavorare. C’è da considerare, infatti, anche la pensione anticipata e tutte quelle misure di flessibilità che, al raggiungimento di precisi requisiti, consentono di interrompere le proprie attività professionali e rilassarsi. Oggi, in Italia, si va in pensione ad un’età media di 64,2 anni: si tratta di un’età comunque troppo alta per l’Inps, che teme uno squilibrio del sistema.

La Legge di Bilancio 2025, quindi, si preannuncia cruciale per quanto riguarda le pensioni. Al momento gli analisti credono che sia difficile che il governo accetti di introdurre nuove misure di flessibilità, che alzerebbero ulteriormente la spesa previdenziale. È probabile, quindi, che Quota 41 non sarà per tutti e lo stesso potrebbe valere per Quota 103, introdotta dal 2023 per favorire il pensionamento di coloro che a 62 anni hanno 41 anni di contributi.

Brutte notizie dall'INPS
Brutte notizie dall’INPS: c’entrano le pensioni (cataniaoggi.it / pexels)

La sorte di Quota 41 e Quota 103

Quota 103 è in scadenza a fine anno e, se fino a pochi anni fa il suo rinnovo era scontato, oggi si teme che l’anno prossimo questa possibilità di pensione anticipata non ci sia e che quindi rimanga in vigore solo la Legge Fornero, per quanto riguarda le pensioni. Potrebbe poi essere a rischio anche l’Opzione Donna che, comunque, riguarda meno persone rispetto a quante sono coinvolte nella Quota 103.