Pensioni sempre più basse, chi è ancora al lavoro si deve preparare: presto anche fare spesa sarà impossibile
Allarme pensioni, saranno sempre più basse. Dimenticatevi ogni agio e ogni lusso
Sono tantissimi i cittadini italiani che vivono grazie alla pensione. Dopo una vita dedicata al lavoro, infatti, è quello della pensione il periodo che si dovrebbe dedicare al relax, alla famiglia e a ciò che più si ama. C’è chi ne approfitta e parte, trasferendosi in quella località che ha sempre sognato ma che non ha mai raggiunto. Altri, invece, si mettono a totale disposizione di figli e nipotini e vestono in tutto e per tutto i panni del nonno e della nonna.
Ad ogni modo, la pensione è un periodo d’oro se e solo se è supportata da due fattori: la salute in primo luogo, che consenta di disporre del proprio tempo come più si desidera e una buona entrata economica. Poiché non si lavora, infatti, l’unico sussidio del cittadino in pensione è proprio quello del cedolino.
Le pensioni italiane, però, stanno diventando sempre più basse e, a fronte di una vita che costa sempre di più e che richiede sempre più soldi a tutti, il futuro è davvero nero. Gli importi sono bloccati e chi vive con il cedolino INPS o di altro ente pensionistico è già seriamente preoccupato.
Allarme pensioni: cittadini anziani sempre più poveri
A partire dal 1° gennaio 2025, quindi tra meno di un mese, entreranno in vigore i nuovissimi coefficienti di trasformazione per il calcolo contributivo delle pensioni. Questo passaggio avviene ogni due anni ed è dovuto all’innalzamento del costo della vita e all’aumento dell’età media: gli assegni, però, contrariamente a quanto si sperava diminuiranno, soprattutto per chi andrà in pensione nei prossimi anni.
I coefficienti di trasformazione sono dei parametri che, sulla base dell’età del lavoratore al momento della pensione e della sua aspettativa di vita, contribuiscono al calcolo del cedolino. Più l’aspettativa di vita è lunga, più il coefficiente è basso, poiché il capitale accumulato dev’essere distribuito per più anni. Nel 2025/2026, i coefficienti saranno inferiori rispetto al biennio 2023/2024: quale sarà la situazione.
Diminuiranno i redditi
Ipotizzando un lavoratore di 67 anni con un montante contributivo di 290mila euro ed una retribuzione annua a fine carriera di 40mila euro, nel 2024 con i coefficienti di quest’anno prenderebbe annualmente 16.596,70 euro, cioè 1277 euro al mese.
Nel 2025, invece, la pensione scenderebbe a 16.263,20 euro e cioè 1251 euro al mese. Se la differenza sembra essere contenuta, così a un primo colpo d’occhio, a lungo andare questa differenza è pesante e può comportare necessarie ed inevitabili rinunce.