Pessime notizie per chi è a Partita IVA: c’è una nuova tassa da pagare | Altri 1200€ nelle tasche dello Stato

Chi ha la partita iva deve pagare una nuova tassa

Chi ha la partita iva deve pagare una nuova tassa: è un disastro (cataniaoggi.it / pexels)

Allarme partite iva, dovranno pagare un’altra tassa: che bastonata!

La partita iva altro non è che il codice che identifica chiunque svolga un’attività di lavoro autonomo o di impresa ed è obbligatoria affinché la propria posizione sia regolare presso il Fisco, così che si possano pagare le tasse e si riesca a lavorare a norma di legge. In Italia, la partita iva va aperta sia che si svolga un’attività autonoma continuativa che periodica, sebbene non è necessaria nel caso in cui si operi in modo occasionale e se i guadagni annuali sono inferiori a una determinata cifra.

A differenza di chi ha un lavoro da dipendente, che riceve mensilmente lo stipendio netto poiché le tasse vengono detratte dal suo lordo prima che questo arrivi sul suo conto corrente, chi ha una partita iva deve versarle annualmente o semestralmente mediante un modello F24 e il loro importo si basa sul regime in cui ci si trova e sui guadagni. Quest’anno, però, ci sarà una tassa aggiuntiva: di che cosa si tratta.

Partite iva, è allarme tasse: c’è anche questa

Quando si apre partita iva, insieme al proprio commercialista si sceglie in quale regime fiscale collocarsi. Il primo è quello forfettario ed è indicato a chi ha un fatturato annuo inferiore a 85mila euro. Questo consente un risparmio sulle tasse grazie all’aliquota al 15%, ridotta al 5% nei primi 5 anni di attività; in questo regime, poi, non si applica l’IVA. Il regime ordinario, invece, si applica quando non sussistono più i requisiti per entrare nel forfettario; si distingue per una contabilità più complessa e per percentuali di tasse più alte. In questo regime, però, si possono scaricare i costi dell’attività.

A seconda del regime di riferimento e dei propri guadagni, quindi, semestralmente o annualmente si devono pagare delle tasse al Fisco. A questa somma, da tenere in considerazione durante l’anno affinché al momento del pagamento non ci si trovi con l’acqua alla gola, va aggiunta anche quella relativa all’eventuale registrazione di un marchio: di che cosa si tratta.

Chi ha la partita iva deve pagare una nuova tassa
Chi ha la partita iva deve pagare una nuova tassa: è un disastro (cataniaoggi.it / pexels)

A questa tassa non ci pensa mai nessuno

Se con la partita iva si intende anche registrare il proprio marchio, cioè il segno distintivo del prodotto di impresa come lo definisce Brocardi, allora ci si deve preparare a spendere. Per il marchio individuale si spendono 101 euro per una classe e 34 euro per ogni classe aggiuntiva alla seconda, ma queste cifre salgono nel caso in cui il marchio debba essere registrato in tutta l’UE e non solo in Italia. In questo caso, per il deposito cartaceo, si arriva a spendere 1000 euro per una classe e 50 euro per la seconda, quindi 150 per ogni aggiunta oltre alla seconda: la spesa non è affatto indifferente.