Questa casella email diventa a pagamento: tocca pagare il Canone anche qui | Mandato l’avviso
Dovremo pagare anche le e-mail, purtroppo è tutto vero
Oggi come oggi, è praticamente impossibile non avere un servizio di e-mail personale. Anche se non si lavora e non se ne ha una stretta necessità professionale, infatti, sono molte le situazioni di tutti i giorni che ce ne chiedono uno. Pensiamo ad esempio allo shopping e a quante volte, compilando le schede necessarie per ottenere le tessere fedeltà, ci viene chiesto un indirizzo e-mail al quale inviare scontistiche speciali e promozioni.
Un indirizzo e-mail, infatti, permette di ricevere tante comunicazioni e di spedirne altrettante, quindi anche di allegare documenti, di creare delle mailing list da aggiornare periodicamente senza dover formulare messaggi uno ad uno e, nel caso di Google, di godere anche dei benefici del Drive.
Oggi, però, abbiamo una novità dal retrogusto amaro. Anche le e-mail diventeranno a pagamento, sebbene non tutte: il cambiamento riguarderà moltissimi italiani e, anche chi non sarà d’accordo, non potrà fare a meno di sottostare a questa nuova regola.
Pagherai anche le e-mail: quali e perché
Oltre al classico indirizzo e-mail, molte aziende e professionisti hanno anche la PEC, cioè la Posta Elettronica Certificata. Si tratta di uno strumento fondamentale per comunicare con la Pubblica Amministrazione, con i clienti, i dipendenti e con tutti gli interlocutori istituzionali, poiché è un metodo sicuro e valido per scambiarsi informazioni e documenti. La PEC, infatti, consente di inviare e di ricevere messaggi che, a differenza delle comuni e-mail, hanno un valore legale che è pari a quello delle raccomandate con ricevuta di ritorno. Questo sussiste perché si ha la certezza dell’invio e della consegna, l’immodificabilità del testo e degli allegali, l’identificazione sicura del mittente e la riservatezza della comunicazione.
Per le aziende, usare la PEC ha numerosi vantaggi, tant’è che la versione semplificata è diventata obbligatoria per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione. A differenza della posta tradizionale, infatti, la PEC è molto più veloce ed è più economica. C’è però un lato negativo ed è quello del canone.
Quanto costa la PEC
Per attivare una casella PEC aziendale, innanzitutto bisogna scegliere il gestore, che dev’essere riconosciuto dall’AgID. Ogni gestore ha i suoi costi, che l’azienda deve sostenere in toto e deve pagare completamente in fase di registrazione: Poste Italiane, per esempio, ha una tariffa molto conveniente che si attesta sui 5,50 euro all’anno iva esclusa, ma tutto dipende dal tipo di servizio che si desidera, dall’ampiezza di memoria di cui si ha bisogno e da altri fattori, da valutare caso per caso.