Scadenze fiscali 2025, passa la nuova legge: tutte sospese fino al 16 settembre | Ecco cosa è successo
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Scadenze fiscali - (cataniaoggi.it-pexels)
Il pagamento delle tasse è sospeso grazie a una nuova legge, le novità che fanno tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha proposto di estendere la sospensione estiva delle scadenze fiscali fino al 16 settembre 2025. L’obiettivo è garantire più tempo ai contribuenti e ai professionisti del settore fiscale per gestire le pratiche post-ferie, evitando sovraccarichi di lavoro e difficoltà operative.
Attualmente, la pausa estiva prevede uno stop per tutto il mese di agosto, con ripresa degli adempimenti dal 20 agosto. Tuttavia, questa data spesso coincide con il rientro dalle ferie, rendendo difficile la gestione delle scadenze. Nel periodo compreso tra giugno e settembre, il calendario fiscale prevede numerosi adempimenti per lavoratori dipendenti, datori di lavoro e partite IVA.
Tra le principali scadenze di agosto troviamo: Versamento dei contributi Enasarco, Fatturazione differita IVA, Versamento delle ritenute per il mese di luglio (per tutti i sostituti d’imposta), Split payment e la Tobin tax.
Il ruolo dell’Agenzia delle Entrate nella decisione
Per i contribuenti che hanno scelto la rateizzazione delle imposte, agosto è anche un mese critico, con diverse rate in scadenza. Secondo il CNDCEC, spostare tutte queste scadenze a metà settembre permetterebbe una gestione più fluida del lavoro per commercialisti e contribuenti. Sebbene la proposta del CNDCEC sia stata presentata durante Telefisco 2025, la decisione finale spetta all’Agenzia delle Entrate e al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
In passato, alcune proroghe fiscali sono state concesse in via straordinaria, ma non è ancora certo se questa proposta verrà accettata. La richiesta è motivata dal fatto che molte scadenze fiscali si concentrano nei mesi estivi, creando difficoltà operative per contribuenti e commercialisti, che spesso si trovano a gestire un’elevata mole di lavoro in tempi ristretti.
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Concordato preventivo biennale: possibile slittamento della scadenza
Un’altra proposta avanzata riguarda il concordato preventivo biennale, ovvero l’accordo che le partite IVA possono stipulare con il fisco per il pagamento delle imposte in misura fissa per due anni. Attualmente, il termine per l’adesione è fissato al 31 luglio 2025, ma il CNDCEC chiede che venga posticipato al 31 ottobre 2025. La motivazione principale è legata all’accumulo di scadenze fiscali nel periodo estivo, che rende difficile la gestione simultanea di tutti gli adempimenti, tra cui il calcolo dei punteggi ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e le dichiarazioni delle tasse per le partite IVA.
Se le richieste del CNDCEC venissero accolte, i contribuenti e i professionisti del settore fiscale avrebbero più tempo per adempiere agli obblighi tributari senza affanni post-ferie. Tuttavia, questa proroga potrebbe anche modificare il calendario fiscale autunnale, creando un accumulo di scadenze tra settembre e ottobre. Resta da vedere se l’Agenzia delle Entrate darà il via libera a questa modifica, che potrebbe rappresentare un importante passo avanti per rendere il sistema fiscale italiano più sostenibile e organizzato.