Superbonus, ecco come potrebbe cambiare.
Con l’arrivo del nuovo governo a guida Meloni, il superbonus 110 % cambierà sicuramente. Infatti, secondo il programma elettorale e secondo gli ambienti più vicini a Giorgia Meloni, si andrà verso una revisione della maxi-aliquota del 110%. Si sta ragionando, a quanto si apprende da fonti interne, sull’ipotesi di portare il bonus dal 110% al 60-70%, rendendola però strutturale o quanto meno di lungo periodo. Lo sconto potrebbe essere legato all’immobile da ristrutturare o al reddito del proprietario che opta per l’intervento. In una formula alternativa o mista che ancora deve essere messa a punto.
In pratica, si potrebbe applicare una deduzione più alta nel caso di ristrutturazione della prima casa, rigorosamente non di lusso, e più bassa sulla seconda, ovvero si potrebbe correlare l’entità del bonus al reddito del proprietario, anche se in questo caso bisognerebbe distinguere, ad esempio, tra reddito vero e proprio e patrimonio immobiliare. L’obiettivo rimane comunque quello di continuare ad incentivare la transizione energetica degli edifici in chiave di sempre maggiore sostenibilità.
Purtroppo, la storia infinita di una delle misure economiche che negli ultimi anni ha riscontrato maggior successo tra gli italiani, per dirla alla Netflix, vedrà l’avvio di una nuova serie. L’ennesima modifica, considerando i continui interventi al decreto Rilancio che lo ha introdotto due anni fa, che non farà altro che sottoporre il mercato ad ulteriore stress.
Una delle ragioni principali per cui il Pil è cresciuto più del previsto è proprio il Superbonus, che ha tirato la volata al comparto immobiliare, se non dal punto di vista delle compravendite, proprio per quello che è collegabile agli interventi finanziabili col 110%. L’unico ‘difetto’ del Superbonus è stato che l’ultimo Governo ha dato messaggi contraddittori e destabilizzanti, determinando limitazioni tali da stressare il mercato e creare panico. Incertezza normativa e “caccia alle streghe” sono ciò che di peggio serve al mercato.
Quindi, se l’approccio della Meloni si dovesse confermare restrittivo, cambierebbe nuovamente le carte in tavola, le imprese e i condomini verrebbero ulteriormente danneggiati. Anche solo parlarne ha un effetto annuncio destabilizzante.
Sicuramente il Superbonus rappresenta una delle questioni da affrontare con più urgenza – ci sarà un intervento nei primi Consigli dei Ministri – nella volontà di tutelare le situazioni aperte (ci auguriamo) in modo da non pregiudicare famiglie e imprese già impegnate, ma con l’obiettivo di riordinare tutta la materia dei bonus all’edilizia, dalle facciate al sismabonus e altro.
Il settore continuerà ad essere sostenuto, ma in modo diverso con una maggiore partecipazione dei beneficiari.
Ora, nell’attesa che il nuovo Governo intervenga, come probabile, sulle misure di superbonus in maniera sicuramente restrittiva, non resta che anticipare l’avvio degli interventi.
Infatti, le misure potranno solo condizionare i nuovi interventi, lasciando inalterati quelli già avviati, diversamente si creerebbe una ingiustizia insanabile.
E allora, se si vuole ottenere il bonus al 110% è necessario avviare gli interventi prima che il nuovo Governo cambi le regole.
Apprestiamoci ad anticipare decisioni e tempi di avvio, per non perdere uno dei benefici, che più hanno permesso la riqualificazione energetica ed il miglioramento sismico degli edifici.
Praticamente dovremo presentare i nuovi interventi entro il mese di ottobre, diversamente il rischio di rientrare in misure più restrittive potrebbe diventare una certezza.
Cara Giorgia Meloni a governare si può sbagliare, a fare l’opposizione non si sbaglia mai, e ci si può permettere di tutto. Ora i ruoli sono invertiti e comincia la parte veramente difficile, meno sogni e più realtà.
Diamo sicuramente fiducia al nuovo Governo scelto dagli Italiani e auguriamo Buon lavoro…… ma saremo vigili e severi come sempre.
Dott. Mirco Arcangeli Commercialista in Catania e Milano
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