Supermercato, passa il nuovo decreto: la Coca Cola diventa un bene di lusso | L’anno inizia con una bella fucilata

Coca Cola - (cataniaoggi.it-pexels)

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Chi ama sorseggiare la bevanda più famosa del mondo dovrà rinunciare, il prezzo andrà alle stelle a causa di una nuova tassa

La Sugar Tax, introdotta dal governo italiano con un’ennesima proroga al 2025, si presenta come un provvedimento che incide sulla variazione del costo di alcuni prodotti, con l’intento dichiarato di ridurre l’assunzione di zuccheri nella popolazione. L’analisi dei 50 Paesi che già adottano una Sugar Tax dimostra che un sovrapprezzo significativo, tra il 20% e il 30%, può effettivamente portare a una riduzione dei consumi di bevande zuccherate.

Tuttavia, laddove la tassa è minima, come nel caso italiano, l’impatto sul mercato è trascurabile. Invece, gli esempi più efficaci derivano da Stati che utilizzano i proventi della tassa per finanziare campagne di educazione alimentare e iniziative per promuovere scelte alimentari più sane. Il principale scopo della Sugar Tax italiana sembra essere quello di fare cassa, con una previsione di entrate pari a circa 100 milioni di euro l’anno. Tuttavia, mancano piani concreti per reinvestire questi fondi in progetti di sensibilizzazione e prevenzione.

Il consumo di zucchero in Italia è un problema rilevante, con dati allarmanti. Gli italiani assumono in media 83 grammi di zuccheri semplici al giorno, ben oltre i 50 grammi raccomandati per una dieta equilibrata. Ogni anno, vengono consumati in media 54 litri di bevande zuccherate pro capite, equivalenti a 5 kg di zucchero. Questo eccesso contribuisce a tassi elevati di obesità infantile: il 30% dei bambini italiani tra 8 e 9 anni è in sovrappeso o obeso, uno dei tassi più alti in Europa.

L’Impatto sulle nuove generazioni

Il consumo eccessivo di bevande zuccherate tra i bambini è particolarmente preoccupante. Secondo i dati di Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, quasi il 25% dei bambini consuma bevande zuccherate o gassate ogni giorno. Questo comportamento alimentare non solo contribuisce all’aumento dell’obesità infantile, ma espone i giovani a un rischio maggiore di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari.

Nella discussione sulla Sugar Tax, sembra che i parlamentari abbiano dato priorità alle pressioni dei produttori di bibite, preoccupati per un ipotetico calo delle vendite, anziché ascoltare il parere delle società scientifiche. Questo ha portato a una dilazione del provvedimento e alla definizione di una tassa così ridotta da risultare inefficace per la salute pubblica.

Coca Cola - (cataniaoggi.it-pexels)
Coca Cola – (cataniaoggi.it-pexels)

Educazione alimentare come soluzione

Gli esperti di nutrizione e salute pubblica sottolineano l’importanza di abbinare la Sugar Tax a campagne di educazione alimentare. L’introduzione di programmi scolastici e iniziative pubbliche per sensibilizzare le famiglie sul consumo eccessivo di zuccheri potrebbe avere un impatto molto più significativo. Inoltre, i fondi raccolti attraverso una tassa adeguata potrebbero essere utilizzati per sostenere questi progetti.

La Sugar Tax così com’è strutturata dal governo italiano rappresenta un’occasione mancata per affrontare seriamente il problema dell’eccessivo consumo di zuccheri. Senza una tassa significativa e senza un chiaro piano di reinvestimento, il provvedimento rischia di essere un’azione di facciata, incapace di migliorare la salute pubblica o di educare i cittadini verso scelte alimentari più consapevoli. Una riforma più incisiva è necessaria per affrontare questa emergenza sanitaria con la serietà che merita.