“Sicilia Inclusiva: Riflessioni, Opportunità e Prospettive verso la Nuova Programmazione” è il titolo della seconda edizione della conferenza annuale dedicata al fenomeno migratorio, svoltasi ieri nell’Aula Magna “Margherita De Simone” dell’Edificio 14 del Campus Universitario Conferenza Regionale.
L’evento ha attirato una numerosa platea, composta da Autorità civili e militari, istituzioni e stakeholder del settore, ma soprattutto da un pubblico multietnico entusiasta di partecipare a questa iniziativa.
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali dell’Assessore Regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro, Nuccia Albano, e dal delegato del Rettore dell’Università di Palermo, Prof. Aldo Schiavello.
La lunga conferenza è stata moderata dal giornalista Francesco Panasci e tra i relatori presenti, spiccano figure di rilievo come il dott. Ignazio Portelli, Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, Massimo Mariani, Prefetto di Palermo, Vito Calvino, Questore di Palermo, dott. Ambrogio Cartosio, Procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Francesco Lo Piccolo, direttore del dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, il Contrammiraglio Raffaele Macauda, direttore marittimo della Sicilia Occidentale, e il dott. Emanuele Alagna, Direttore della Filiale di Palermo della Banca d’Italia. In rappresentanza del Comune di Palermo, ha preso la parola l’Assessore Antonella Tirrito.
Nel saluto introduttivo della seconda conferenza annuale sul fenomeno migratorio, l’Assessore Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, On. Nuccia Albano, ha presentato il bilancio delle azioni della Regione Siciliana riguardo l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. L’Assessore ha evidenziato la natura strutturale e variabile del fenomeno migratorio, influenzato da fattori multipli come conflitti, politiche locali e cambiamenti climatici. Ha sottolineato l’importanza strategica della Sicilia nel contesto mediterraneo e la sua funzione come punto d’accesso per i migranti verso l’Unione Europea.
Albano ha ricordato che la Sicilia, pur non avendo competenze dirette sulla prima accoglienza e sul riconoscimento dello status dei migranti, ha dovuto attuare politiche di inclusione. Ha citato il lavoro dell’anno precedente, includendo la pubblicazione dell’elenco dei mediatori culturali, l’attivazione dell’osservatorio regionale sul fenomeno migratorio e la proposta del Piano triennale per l’accoglienza e l’inclusione.
L’Assessore ha inoltre annunciato il riconoscimento della Regione Siciliana da parte del ministero dell’Interno come leader tra le regioni del Sud per l’inclusione sociale e lavorativa dei migranti, nonché la partecipazione in progetti finanziati da AMIF emergenziale, FAMI e Pon Inclusione. Infine, ha menzionato la lotta contro il caporalato e la tratta di esseri umani, annunciando una proposta di delibera per costituire la Regione parte civile in tutti i processi pertinenti.
Il Prefetto di Palermo Massimo Mariani ha aperto il suo intervento con un bilancio sull’immigrazione e piani futuri sottolineando le sfide e le iniziative regionali.
Bilancio e risposta regionale
Mariani ha ricordato che, a un anno dalla prima conferenza, la Regione Siciliana ha attuato diverse politiche per rispondere all’immigrazione, fenomeno considerato strutturale nell’evoluzione umana. Le variabili di questo fenomeno dipendono da conflitti armati, regimi totalitari, politiche locali, fattori climatici e commerciali.
Ruolo geopolitico della Sicilia
La posizione geografica della Sicilia, al centro del Mediterraneo, la rende un punto di accesso principale per chi mira all’Unione Europea. Eventi come il conflitto russo-ucraino e israelo-palestinese influenzano i numeri di approdo di migranti sulle coste siciliane.
Iniziative regionali
Mariani ha evidenziato tre azioni principali: la pubblicazione dell’elenco dei mediatori culturali, l’attivazione dell’osservatorio regionale sul fenomeno migratorio e la definizione del Piano triennale per l’accoglienza e l’inclusione.
Storia personale e fenomeno migratorio
Riflettendo sul suo percorso professionale, Mariani ha condiviso esperienze significative di immigrazione in Italia, a partire dal 1991 con l’arrivo di migranti albanesi. Queste esperienze hanno plasmato la sua comprensione del fenomeno.
Gestione attuale e futura
Il prefetto ha sottolineato l’importanza di una gestione umanitaria e funzionale dell’immigrazione, equilibrando le esigenze dei migranti con quelle delle comunità locali. Ha enfatizzato la necessità di affrontare problemi come il caporalato e la tratta di esseri umani.
Mariani ha concluso, infine, evidenziando la necessità di un approccio razionale e ordinato alla migrazione, integrando le esigenze dei migranti con quelle dell’economia locale, e sottolineando l’importanza di prevenire arrivi pericolosi e gestire l’immigrazione come un’opportunità per tutti.
“Essere ‘quasi’ in questo contesto significa avere piena consapevolezza del fenomeno migratorio, un ‘problema’ che pongo tra virgolette”, esordisce la Dott.ssa Letizia Di Liberti, Direttore Generale della Famiglia e Politiche Sociali, durante la conferenza.
Di Liberti sottolinea l’importanza di comprendere non solo le azioni passate, ma soprattutto i piani per il futuro. “L’interesse maggiore è capire cosa intendiamo fare nei prossimi quattro anni,” afferma.
Ruolo della Sicilia e del Sud Italia
Di Liberti annuncia che la Regione Siciliana guiderà la prossima programmazione (2021-2027) per le cinque regioni del Sud: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questo coordinamento include la presentazione di progetti al Ministero del Lavoro, focalizzati sull’inclusione e sulle politiche familiari.
Nel pomeriggio, ha anticipato, verranno discussi dettagliatamente i progetti futuri, ma la mattina è dedicata all’ascolto di coloro che hanno lavorato direttamente sul campo. “Preferiamo che a raccontare le nostre azioni siano proprio coloro che hanno operato e che sono stati protagonisti sul territorio,” continua la Di Liberti, enfatizzando la voce della pratica sul campo oltre alla teoria.
La Dott.ssa Di Liberti chiude il suo intervento sottolineando l’importanza di un approccio partecipativo e inclusivo nella gestione e pianificazione delle politiche sociali e migratorie. L’obiettivo è quello di creare un dialogo costruttivo che includa tutte le voci coinvolte, da chi formula le politiche a chi le implementa sul campo.
Durante la giornata di lavoro hanno relazionato: