LIDL, la carne che ti mangi proviene da questi allevamenti | Fa venire voglia di diventare vegani
La catena di supermercati tedesca finisce nuovamente sotto accusa per le sue carni: l’inchiesta fa venire i brividi.
Negli ultimi tempi, LIDL è finita più e più volte sotto inchiesta per le condizioni raccapriccianti in cui versano gli animali allevati nelle filiere che riforniscono la catena di supermercati.
Lo scorso novembre, Report rivelava l’arrivo sugli scaffali dei punti vendita di prodotti a base di carne suina contaminati dal virus della peste suina.
Ancora prima, a luglio 2024, LIDL annunciava il ritiro della tartare di carne scottona di bovino adulto per il rischio di salmonella.
Ora, emerge un altro dettaglio riguardante il trattamento dei polli nell’allevamento di un fornitore di LIDL Italia in Emilia-Romagna.
Gli allevamenti intensivi e l’inchiesta su LIDL
Non è la prima volta che l’organizzazione no-profit Essere Animali punta il dito contro LIDL e l’utilizzo di carni di dubbia qualità nei suoi supermercati. L’associazione che si batte per la fine degli allevamenti intensivi e promuove il passaggio a un sistema alimentare che non preveda il consumo di prodotti animali, ha documentato quanto avviene in uno dei punti di rifornimento della catena di supermercati tedesca mostrando immagini crude e davvero terrificanti.
Come denunciato da Essere Animali, già nell’ottobre 2022, insieme ad altre organizzazioni dell’Open Wing Alliance, era stata lanciata una campagna informativa rivolta a Lidl per chiedere l’eliminazione delle principali cause di sofferenza dei polli nelle proprie filiere aderendo allo European Chicken Commitment (ECC). Ma, se negli altri Paesi europei qualcosa si sta muovendo in positivo, LIDL Italia sembra essere rimasto sordo davanti a tali richieste.
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Cosa accade negli allevamenti di polli LIDL
Nelle immagini documentate da Essere Animali, si mostrano i maltrattamenti che gli operatori effettuato ai danni dei polli, una delle carni più diffuse e vendute da LIDL Italia. Non si tratta, dunque, solo di condizioni igieniche dubbie, ma anche di violenze nei confronti degli animali: pulcini che vengono lanciati da più di un metro di altezza durante la fase di scarico, lancio dei polli nelle gabbie durante la fase di trasporto verso il macello e procedure di abbattimento degli animali che non seguono le linee guida della Commissione Europea.
Nei documenti forniti da Essere Animali, inoltre, vengono messi in evidenza altri due aspetti fondamentali dell’allevamento intensivo di pollame: il grande numero di animali scartati a causa di problemi nello sviluppo e nella crescita, e l’uso di antibiotici – in particolar modo amoxicillina – causa principale dell’antibiotico-resistenza negli allevamenti e una vera e propria minaccia per la salute degli uomini. La richiesta da parte di Essere Animali continua ad essere sempre la stessa dal 2022: si esige che LIDL Italia si impegni a sottoscrivere lo European Chicken Commitment, una garanzia per l’azienda stessa e per i consumatori di standard minimi più adeguati.