La sfida tra Donald Trump e Kamala Harris si è conclusa con segnali di difficoltà per l’ex presidente, che subito dopo il confronto si è precipitato nella “spin room” – la sala dove la stampa incontra i responsabili delle due campagne elettorali – per cercare di rimediare alla percezione della sua performance con dichiarazioni ad effetto, come l’accusa di plagio contro Harris e l’annuncio di sondaggi “privati” che lo darebbero vincitore con percentuali incredibili del 92, 88 e 76%.

Molti repubblicani hanno evitato di dichiarare un vincitore, preferendo accusare i moderatori della ABC di parzialità. Trump, infatti, ha ripetuto affermazioni false, senza che la moderazione fosse severa su di lui. Nonostante i timori che potesse usare espressioni sessiste o razziste, Trump ha comunque commesso un errore nel criminalizzare gli immigrati, sostenendo che alcuni si nutrono di animali domestici, un’affermazione infondata.

Harris, invece, è apparsa più disinvolta e aggressiva rispetto ad altre occasioni, mantenendo un tono deciso per tutti i 90 minuti del dibattito. Ha attaccato Trump su vari fronti, ribaltando le accuse sulla Cina, contestandogli la gestione del ritiro dall’Afghanistan e mettendolo in difficoltà su domande riguardanti la guerra in Europa. Ha sottolineato i passi falsi di Trump, come le sue confusioni verbali e l’atteggiamento sprezzante verso i soldati caduti, guadagnandosi l’appoggio di duecento esponenti repubblicani, tra cui Dick Cheney.

Nel frattempo, la campagna elettorale si concentra sugli Stati chiave. Gli Stati cruciali per la vittoria sono sette, ma Pennsylvania e Georgia sono i più determinanti. Gli analisti concordano sul fatto che Kamala Harris non possa vincere senza conquistare la Pennsylvania, mentre Trump ha bisogno della Georgia per prevalere. Harris si è trasferita a Pittsburgh per preparare il dibattito e si recherà successivamente a Wilkes-Barre, mentre Trump si concentra su Butler, teatro di un tentato attacco contro di lui.

Dal punto di vista elettorale, la Pennsylvania è divisa in tre parti: le aree urbane dell’est, dominate dai democratici, le zone rurali e industriali, fortemente repubblicane, e le regioni occidentali dominate da Pittsburgh, dove si giocherà una partita decisiva insieme alle aree di Wilkes-Barre e Scranton.

Per vincere, Harris ha bisogno di dominare a Philadelphia e nei suoi sobborghi e di prevalere anche nella zona di Pittsburgh. Questo spiega perché Harris ha modificato la sua posizione sul fracking, mentre Biden ha promesso di bloccare l’acquisto della United States Steel da parte di Nippon Steel. Harris deve anche mantenere il supporto tra gli anziani di Scranton (città natale di Joe Biden) e sfidare Trump nelle aree rurali per ridurre il suo margine di vantaggio.

In Pennsylvania, Harris ha aperto 50 uffici con 350 dipendenti contro i due dozzine di Trump. Dal 5 novembre, entrambe le campagne hanno stanziato 153 milioni di dollari per gli spot televisivi, con Harris che ne ha investiti 80 e Trump 73. I sondaggi mostrano una corsa serrata, con la Casa Bianca che potrebbe essere decisa da un piccolo gruppo di elettori indecisi.