“Vi sono due azioni da compiere assolutamente perché la situazione” del Covid in Italia “migliori ulteriormente e spero definitivamente. La prima è l’ampliamento dell’obbligo vaccinale a tutte le categorie di lavoratori che hanno rapporti con il pubblico. Non solo medici, professori e chi opera nella ristorazione, ma anche chi lavora nella grande e piccola distribuzione, voi giornalisti, chi guida gli autobus o fa politica”. Così Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, intervistato da Libero. La seconda per Vaia è che “il governo dovrebbe impegnarsi per fare una fortissima operazione di persuasione verso le case farmaceutiche perché aggiornino i vaccini e li strutturino sulle nuove varianti. Dobbiamo rimodulare i vaccini e dirlo, basta dare la sensazione che vacciniamo per smaltire le scorte. Lo so che non è così ma spesso si avverte questa sgradevole sensazione”. “È sbagliato parlare di terza o quarta dose. Meglio dire che ogni anno c’è chi dovrà fare un richiamo, come gli anziani con l’anti-influenzale”, prosegue Vaia, che sugli under 12 conclude: “Il vaccino non va fatto a tutti i bambini per impedirgli di contagiare gli adulti, ma solo a quelli già fragili di loro”.
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